Hayma ha 22 anni. Un volto dai tratti gentili, una bellezza composta, come i suoi modi. È seduta per terra con in grembo il suo bambino di soli 8 mesi.
Lo abbraccia con amore, allattandolo al seno, nella confusione della stazione Westbahnhof di Vienna.
Accanto ad Hayma il marito, anche lui giovanissimo, e un sacco azzurro nel quale c’è tutto ciò che possiedono, tutta la loro vita. Hayma, giovane mamma, arriva dalla Siria. Con lei più di un centinaio di rifugiati, raggruppati in fila, in attesa di un treno che li porti in Germania, verso una nuova esistenza.
La risposta austriaca all’emergenza rifugiati è una testimonianza di generosità e solidarietà immense. Anche oggi l’attività dei volontari prosegue senza sosta. Il centro di accoglienza allestito alla stazione Hauptbahnhof continua a distribuire vestiti, cibo, acqua ai rifugiati in transito. C’è anche un piccolo Kinderheim dove volontari intrattengono i bambini con giocattoli e calore umano. Da questa stazione oggi partono e arrivano solo treni normali. I gruppi di rifugiati sono più contenuti rispetto ai giorni scorsi.
La Caritas gestisce e coordina tutta l’assistenza alla stazione Westbahnhof, dove si concentra il maggior numero di migranti. Da qui partono treni speciali per Monaco di Baviera e arrivano treni dall’Ungheria. La scorsa notte oltre un migliaio di rifugiati sono arrivati dall’Ungheria, o da Nickelsdorf a bordo di 6 treni speciali.
In Austria sono passati più di 15.000 rifugiati negli ultimi giorni. Solo un centinaio di loro ha fatto domanda di asilo sul suolo austriaco. Per quasi tutti la meta agognata è la Germania. Il Cancelliere austriaco Werner Faymann ha dichiarato che finita l’emergenza umanitaria l’Austria tornerà ad attivare nuovamente le normali misure e i necessari controlli.