Arabo, Farsi, Dari, Curdo, parlano tutte queste lingue e anche tedesco e inglese. Si sono organizzati coprendo con vari turni l’intero arco delle 24 ore, alla stazione Westbahnhof. La loro opera, il loro aiuto, sembrano impalpabili. Eppure sono i traduttori che hanno reso possibile a migliaia di rifugiati transitati in Austria -tra lunedì e martedì oltre 7.000, ma nella sola stazione Westbahnhof di Vienna continuano ad arrivarne al ritmo di oltre 2.000 al giorno- di riuscire a farsi dare ciò di cui avevano disperato bisogno, di poter raggiungere il paese dove vogliono cercare di ricostruire la propria esistenza spezzata.
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