Vienna e il governo Conte

Il governo giallo-verde italiano visto con occhi austriaci appare come un esperimento da studiare a distanza, con curiosità e un pizzico di apprensione. I commenti non assumono mai i toni sarcastici e feroci, pieni di immotivato senso di superiorità, come quelli adottati dalla stampa tedesca, che con Der Spiegel sentenzia senza appello il futuro degli italiani come spacciato. L’Austria guarda alla coalizione M5S-Lega come all’unione di un movimento populista, i Grillini, e un partito di estrema destra, la Lega. Tanto che viene riportata la frase di Marine Le Pen apparsa su Twitter all’indirizzo del leader leghista Matteo Salvini, in cui dichiara soddisfatta che nulla potrà più fermare “il ritorno del popolo sul palcoscenico della storia”. Il laboratorio Italia spesso ha precorso i tempi con soluzioni e tendenze che solo molti anni dopo si sono diffuse nel resto del mondo, dalla nascita della Lega Nord per l’Indipendenza della Padania trasformata in un vero partito da Umberto Bossi nel 1991, alla discesa in campo di Silvio Berlusconi nel 1994.

E proprio questo governo di coalizione tra pentastellati e leghisti presenta comunque parecchi punti di contatto con l’attuale esecutivo turchese-blu. Insomma, gli austriaci non sono nella posizione in cui possano darci lezioni. Anche l’esecutivo turchese-blu si poggia su un programma concordato punto per punto, che è più un’unione d’interesse che un matrimonio d’amore. Dal punto di vista degli austriaci incute meno paura Giovanni Tria al Ministero dell’Economia di Paolo Savona. Il professore 69enne non ha intenzione di far uscire l’Italia dall’euro, sebbene mostri posizioni non certo morbide nei confronti della Germania. Tranquillizza anche la presenza di un moderato e uomo delle istituzioni come Enzo Moavero Milanesi, che ha già fatto parte dal 2011 al 2014 in qualità di Ministro della Repubblica sia del governo Monti, sia di quello guidato da Enrico Letta. Un uomo dell’élite esattamente come il Prof. Savona e il Prof. Tria, non esattamente rappresentanti delle istanze del popolo. Alcuni commenti sembrano sottintendere che se questo è il nuovo che avanza le premesse sono esattamente come quelle austriache: tutto cambia, perché alla fine nulla cambi. Sfogliamo insieme le pagine dei principali quotidiani austriaci e scopriamo titoli e commentiContinua a leggere



Il pasticciaccio italiano

La crisi italiana viene vista da Vienna con grande preoccupazione e campeggia su tutte le prime pagine dei giornali. “Il populismo all’italiana mette in pericolo anche noi”, titolano allarmati alcuni quotidiani. Altri, invece, mettono in guardia dicendo che il rischio di un governo populista in Italia non è stato evitato, ma solo rimandato. Anche perché andando a nuove elezioni la campagna elettorale di Matteo Salvini sarà ancor più focalizzata su posizioni anti-tedesche e anti Unione europea, con toni più accesi e veementi dei mesi scorsi, che gli faranno guadagnare ancor più estesi consensi. Tutti i media austriaci concordano su un fatto: lo scarso se non inesistente rispetto delle istituzioni da parte sia della Lega, sia del M5S. Si parla di un Presidente della Repubblica ricattato, ostaggio dei leader populisti, qualcosa che nella storia italiana del dopoguerra non si era mai vista.

Sul rischio deriva populista in salsa italiana qualcuno a casa nostra potrebbe obiettare che l’Austria non è certo il Paese che possa scagliare la prima pietra, con un Vice Cancelliere dell’ultradestra e metà dei ministri dell’esecutivo che fanno capo all’FPÖ. Eppure in Austria si è davvero convinti di essere riusciti ad arginare un pericoloso scivolamento verso l’estremismo grazie ad un governo di coalizione, quello turchese-blu, che ha stilato un programma di compromesso con l’ultradestra, a garanzia del quale c’è un partito, quello dei Popolari, che è conservatore ma moderato e allineato su posizioni saldamente europeiste. Insomma, gli austriaci ritengono che il populismo, servito con una panatura stile Wiener Schnitzel, faccia meno danni e desti meno timore di quello alla padana. Per tutti i commentatori una cosa è certa: nel braccio di ferro tra Salvini e Mattarella, ha vinto il Presidente che, seppur tenuto sotto scacco, ha mostrato una forza inattesa. Vediamo insieme i principali titoli dei quotidiani austriaci e analizziamo i loro spunti di riflessioneContinua a leggere