Malta, l’isola del tesoro austriaco

Malta come una piccola Panama? Lo scandalo dei Malta Files, ha trasformato la piccola isola, definita da alcuni l’ombelico del Mediterraneo, in un paradiso fiscale nel cuore dell’Europa. E su Malta sono puntati gli occhi di molti Ministri delle Finanze dell’Unione europea. Tra questi non solo quelli di Italia o Germania, ma anche dell’Austria. Infatti Malta, lo stato membro più piccolo dell’Ue, è meta prediletta di possessori di yacht, imprenditori, finanzieri, industriali, manager, personaggi del mondo dello spettacolo, siti per scommesse, fondi. Sull’isola non vi è solo una massiccia presenza italiana. Secondo il Kurier vi sarebbero almeno 2.553 austriaci che hanno scelto di trasferire, almeno nominalmente, il proprio business a Malta, con l’obiettivo di evadere il fisco e pagare meno tasse. Il ventoso ombelico del Mediterraneo, è il Paese dell’Ue che ha il più basso regime di tassazione. Ed è grazie a un fisco vantaggioso, che tassa al minimo i profitti delle imprese, che Malta ha potuto attrarre investitori e capitali stranieri, traendo così notevoli benefici per la propria economia, che ha conosciuto un boom negli ultimi 10 anni, con un prodotto interno lordo che cresce del 4% l’anno. I vantaggi fiscali si fanno sentire in moltissimi campi: nell’ambito dell’edilizia, nel settore navale e in quello del corporate business. Gli austriaci che non hanno comunicato al fisco federale il trasferimento dei propri beni, o delle proprie attività a Malta, stanno iniziando a tremare. Il Ministero delle Finanze federale ha ricevuto un file da 2.63 Gigabyte, contenente un elenco di 2.553 nomi di cittadini austriaci, con relativi numeri di passaporto. Un file pieno di nomi e piuttosto aggiornato, visto che è datato settembre 2016.

Il lavoro necessario per verificare tutta la mole di informazioni contenute nel file non sarà semplice: “I dati sono stati esaminati da esperti del fisco e avvocati. Occorre confrontare quei nomi con quelli di contribuenti già registrati e noti al fisco. Si dovrà inoltre verificare se sono state evase le tasse in Austria. La cittadinanza austriaca non sarà di per sé indicativa di una frode fiscale, chi compare su questa lista non è automaticamente un evasore” ha detto Johannes Pasquali, del Dipartimento del Tesoro, intervistato dal Kurier. L’unica cosa certa è che la lista di imprese, banche e aziende austriache con sede a Malta è nutritissima. Per quanto alcune compagnie abbiano interessi concreti a Malta, non per tutte si tratta di attività reali. Sono molte le imprese che, al contrario, nella piccola isola del Mediterraneo non ci sono mai sbarcate davvero, ma solo in modo fittizio. Il gettito fiscale che Malta sottrarrebbe agli altri Paesi dell’Ue ammonterebbe a circa 4 miliardi di euro l’anno. E lo scandalo prende forma proprio mentre spetta ancora a Malta fino alla fine di giugno 2017 la presidenza dell’Unione europea, in una fase in cui l’agenda comunitaria ha tra le sue priorità la lotta all’evasione e al riciclaggio di denaro. Vediamo chi sono questi “turisti del fisco”Continua a leggere



Migranti: svolta australiana a Vienna?

I rifugiati continuano a essere al centro del dibattito politico in Austria, soprattutto dopo il terremoto elettorale delle presidenziali. La proposta del Ministro degli Esteri austriaco Sebastian Kurz (ÖVP) di adottare in Europa il modello australiano in materia di migranti, è arrivata come una doccia fredda sul governo del Cancelliere Christian Kern. L’armonia che aveva apparentemente contraddistinto le fasi iniziali del nuovo esecutivo hanno lasciato il posto alle solite schermaglie tra rossi e neri, tra socialdemocratici e popolari. Un déjà vu che ha stancato gli elettori austriaci. Sebastian Kurz vorrebbe che i migranti giunti illegalmente in Europa venissero tutti deportati a Lesbo, impedendo loro l’accesso all’Europa continentale, trattenendo così i rifugiati nell’enorme centro di accoglienza-prigione nel quale si trasformerebbe l’isola greca. 

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Insomma il Ministro degli Esteri Kurz auspicherebbe per l’Austria e per l’Europa una soluzione che argini l’afflusso dei migranti, in tutto simile a quella messa in atto in Australia, compresa la politica sui richiedenti asilo.

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