Un campo da calcio, spunta in Ambasciata d’Italia a Vienna. O meglio, un’ampia porzione di un vero campo da football, si affaccia all’improvviso nel salone delle feste di Palazzo Metternich. Un soffice manto verde, fatto di erba vera, con le regolari strisce bianche per delimitare l’area di gioco è un’apparizione spiazzante. C’è la linea mediana, il cerchio del centrocampo, l’erba e le strisce bianche dipinte su di essa, si insinuano e invadono gli spazi, facendosi strada tra le architetture barocche, gli stucchi, gli ori e gli affreschi, fino ad appropriarsene. È un’invasione pacifica, piena di raffinati spunti umoristici. Si tratta della materializzazione di una domenica italiana, dedicata al pallone, dominata dal culto del calcio, vissuto da molti come un rito sacrale. Una domenica calcistica all’italiana che si impossessa degli spazi dell’Ambasciata, che in fondo è un pezzo d’Italia sul territorio austriaco.
Una domenica che, però, viene stranamente celebrata di giovedì. È, e al tempo stesso non è, una vera pitch invasion, perché in fondo non è in atto alcuna protesta. L’ironia è mordace, ma non feroce. L’umorismo è sottile, arguto, raffinato, pervasivo, ma non dissacrante. Si tratta di provocazione esercitata con intelligenza, di critica volta a stimolare riflessione.
Anche quando qualche scritta potrebbe sembrare una stoccata ben assestata, come lo striscione apposto all’esterno con la frase in tedesco “MIR FEHLT DAS MEER” (“mi manca il mare”), in fondo non c’è malizia o cattiveria, ma sempre satira pungente, espressa con spirito bonario, con un fondo di affetto. Gli italiani sono abituati a vivere in un Paese circondato dal mare e, ovviamente, ne sentono forte la mancanza. L’Austria è bella, ma non c’è niente che possa essere paragonato alla nostra bella Italia, ricordarlo non è certo un colpo basso.
Le strutture architettoniche di Palazzo Metternich si trasformano, grazie ad installazioni destrutturate, cartelli spiritosi disseminati ovunque fanno parte dell’opera d’arte totale che è diventata la residenza dell’Ambasciatore italiano. Presenze spiazzanti e decontestualizzate come i bicchieri di plastica sui vassoi per servire le bevande agli ospiti, incongrui nel formale ambiente diplomatico, o le avvertenze sui pericoli esistenti in Italia date ai turisti austriaci con voce stentorea, lette fedelmente dagli annunci pubblicati sul sito web del Ministero degli Esteri austriaco. Un modo per fare ironia e autoironia, visto che l’Italia rimane il primo Paese di destinazione turistica per gli austriaci. Tutto acquista nuovi significati. No, non è il mondo capovolto, è “Domenica“, una delle mostre più creative che si siano tenute a Vienna negli ultimi anni. E ad essere invasa è la sede dell’Ambasciata d’Italia. Continua a leggere