Emirati, la voce dei coralli

Le barriere coralline del Golfo Arabico si aiutano l’una con l’altra a riparare le aree danneggiate e sotto stress. È quasi come se i coralli si parlassero. Comunicando tra loro riescono a rigenerare quelle porzioni che subiscono forme di degrado. La scoperta, fatta da un gruppo di ricercatori dell’American University of Sharjah, ha messo in evidenza un fenomeno di connessione che porta al trasferimento di larve da zone in cui ve ne sono in abbondanza ad altre in cui ve ne sono meno e le barriere mostrano segni di sofferenza. I coralli sono composti da migliaia di piccolissimi animali invertebrati, che rientrano nel gruppo degli cnidari (invertebrati marini), e fanno parte della classe Anthozoa. Sono piccoli polipi che vivono in simbiosi con alghe unicellulari, che producono ossigeno e zucchero e sono responsabili dei loro colori sgargianti.

Questi minuscoli polipi fluttuano liberi nel mare durante il loro stadio larvale, o fino a quando non raggiungono il pieno sviluppo. Una volta cresciuti tendono ad ancorarsi agli scogli e ad unirsi gli uni agli altri, a formare le cosiddette barriere coralline. Per la ricchissima biodiversità che trova riparo e vita al proprio interno, le barriere coralline sono estremamente importanti per l’ecosistema, rappresentando un habitat paragonabile per varietà a quello delle foreste tropicali. Esse non sono solo un indicatore della salute delle acque marine, ma contribuiscono attivamente a preservare le coste dall’erosione provocata dal moto ondoso, proteggendole da tempeste, innalzamento delle acque e allagamenti, arrivando ad assorbire fino al 97% dell’energia distruttiva delle onde. Scopriamo di più sugli spostamenti dei coralli nello specchio di mare del Golfo e sullo stato di salute delle barriere degli Emirati Arabi Uniti.  Continua a leggere



Austria blindata a prova di rifugiato

L’Austria decide di mettere un tetto massimo alle richieste giornaliere di asilo: non ne saranno accettate più di 80 al giorno. Una contromisura resa necessaria dall’afflusso massiccio di migranti che preme quotidianamente ai confini meridionali.

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L’annuncio è stato dato ieri dal Ministro dell’Interno Johanna Mikl-Leitner. Inoltre il governo austriaco garantirà ogni giorno l’entrata di soli 3.200 rifugiati, che intendano presentare domanda d’asilo in altri Paesi limitrofi. Tali misure entreranno in vigore a partire da domani. In mancanza di una soluzione data dall’Unione Europea, l’Austria, fortemente sotto pressione per il numero elevatissimo di migranti accolti e transitati sul suo territorio, deve, secondo il Ministro dell’Interno, adottare una soluzione in modo autonomo, per arginare il flusso di migranti e per poter salvaguardare le proprie frontiere. E anche oggi, prima del vertice Ue di Bruxelles, il Vice Cancelliere Reinhold Mitterlehner ha dichiarato che l’Austria è stata costretta ad agire unilateralmente, inasprendo la politica nei confronti dei migranti, in mancanza di una politica “solidale” dell’Ue.  Continua a leggere



L’Austria costruirà nuove barriere, anche ai confini con l’Italia

L’Austria cambia bruscamente atteggiamento nei confronti dei rifugiati e si prepara a costruire nuove barriere anche lungo il confine con l’Italia.

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Dopo la recinzione eretta in Stiria, nella zona di Spielfeld, lungo il confine meridionale con la Slovenia, il governo austriaco ha manifestato l’intenzione di voler proteggere le proprie frontiere in Carinzia, a Rosenbach, e anche in Tirolo, al confine con l’Italia, nella zona del Brennero e di Tarvisio. Le barriere potrebbero essere costruite nelle prossime settimane. Continua a leggere