Vaccini, l’Italia del no va in Austria

La psicosi anti-vaccini dilaga in Italia. Tanto che ci sono genitori spaventati che hanno minacciato di chiedere asilo in Austria, dove le vaccinazioni non sono obbligatorie. Il clima è incandescente nel nostro Paese, dopo il via libera al decreto legge sull’obbligo dei vaccini per iscriversi ad asili nido, scuola materna e dell’obbligo. Ben 130 famiglie del Trentino Alto Adige hanno scritto al Presidente della Repubblica Mattarella, al Presidente Federale Van der Bellen e al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite a Ginevra per chiedere che la loro volontà di non vaccinare i propri figli venga ascoltata. L’odio per i vaccini è talmente inveterato al punto che il capo del movimento “No Vax”, l’attivista Reinhold Holzer, chiede asilo nella vicina Austria, perché dichiara: “Non solo chi fugge dalla guerra ha diritto all’asilo, anche chi vede calpestati i propri diritti umani, ha il diritto di farne richiesta”.

Ma quanto è giustificata questa paura dei vaccini? Si basa o meno su un reale fondamento, oppure è solo panico collettivo da disinformazione? E ancora, quanto un sistema punitivo risulta efficace? Quanto un inasprimento della legge con pene severe può davvero contribuire ad arginare l’ostilità e il crescente pregiudizio nei confronti delle vaccinazioni? Quello dei vaccini è un argomento che non può e non deve essere affrontato a cuor leggero e non possono prevalere emotività e superficialità. Per capire di più la situazione austriaca ho consultato il Capo del Dipartimento di Epidemiologia dell’Università di Vienna. Vediamo com’è la situazione in Austria.  Continua a leggere



Nessuna paura dell’autismo

Aprile è il mese di sensibilizzazione sull’autismo. La storia che voglio raccontarvi ha come protagonisti il piccolo Raphael, nato a Vienna 5 anni fa, e la sua mamma, Tova, una giovane donna canadese, coraggiosa, positiva, determinata. Ciò che li lega è un sentimento profondo di amore. Sullo sfondo l’autismo. Anche solo pronunciare questa parola in alcuni provoca malcelato imbarazzo. Troppo spesso di fronte a un bambino in piena crisi, uno di quegli attacchi che colpiscono quando i piccoli affetti da autismo subiscono un eccesso di stimoli e non riescono a controllare le loro emozioni, la reazione di molti è quella di restare lì, spiazzati, a fissare la scena con occhi sgranati. Eppure non è questo il modo per aiutare il bambino e i suoi genitori, alle prese con un momento così delicato.

http://operationtubetop.blogspot.co.at/

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Tova e Raphael vivono a Vienna, una città che vanta primati in tutte le classifiche stilate sulla qualità della vita, eppure così poco attrezzata e pronta ad accogliere bimbi autistici.  Continua a leggere