Deserto rosso sulle Alpi

La sabbia dell’Africa è arrivata in Europa, attraverso piogge e tempeste. Assieme alla polvere rossastra proveniente dal deserto del Sahara sono arrivati anche batteri e funghi alieni al nostro territorio, che possono rappresentare un pericolo per l’equilibrio dell’ambiente e anche per la salute dell’uomo. Il fenomeno meteorologico più eclatante è stato quello registrato nel febbraio 2014, quando in pieno inverno una tempesta di sabbia sahariana si è abbattuta sull’Europa Centrale, interessando un’area di oltre 2.500 chilometri. Particolarmente colpite: Italia, Austria, Germania. Sulla sola Austria sono caduti ben 2 milioni di tonnellate di polvere africana

 

Come conseguenza non c’è stato solo l’effetto di una patina color rosso aranciato su carrozzeria e vetri delle automobili, o problemi per chi soffre di allergie e difficoltà respiratorie, ma anche una forte concentrazione di questa polvere a 2000-3000 metri di altezza. Infatti, in questa occasione, un quantitativo ingente di polvere rossastra africana si è riversata anche sulle Alpi.

Di recente un team di studiosi italiani e austriaci  ha analizzato questa sabbia e i risultati della loro ricerca sono sorprendenti e destano anche qualche preoccupazione. “Se questi microrganismi e funghi riescono ad insediarsi, possono rappresentare una minaccia” dice Tobias Weil della Fondazione Edmund Mach e capo del team che ha effettuato lo studio sulle Dolomiti. Ovviamente sono un rischio per l’ecosistema estraneo nel quale vengono depositati, perché se dovessero svilupparsi, potrebbero entrare in competizione con flora e fauna locali. Ad essere analizzata da microbiologi, geologi, chimici, bioclimatologi, sono stati campioni di quella neve rossastra, intrappolata tra altri strati nevosi e ghiacciati, che ha mantenuto pressoché sigillati i microrganismi sahariani al suo interno. Campioni di neve raccolti da Marmolada e LatemarContinua a leggere



L’acqua di Vienna? È la più buona che ci sia

Basta aprire il rubinetto e farla scorrere appena un istante per avere immediatamente un’acqua fresca di sorgente. Siamo a Vienna, città che va fiera della sua acqua perché arriva dalle catene montuose delle Alpi della Stiria e della Bassa Austria. Il tragitto dalle montagne alla capitale viene coperto in 36 ore, senza l’uso di pompe e seguendo le più strette normative in materia. Tanto preziosa l’acqua viennese, da essere, unico caso al mondo, tutelata persino dalla Costituzione.

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La capitale austriaca viene rifornita ogni giorno da 400.000 metri cubi di acqua, che giungono in città attraverso due linee di acquedotti che raccolgono acqua di sorgente nelle aree attorno a Schneeberg, Rax, Schneealpe e Hochschwab. Nel suo tragitto verso Vienna l’acqua fluisce e alimenta alcuni impianti idroelettrici. Un percorso che genera 65 milioni di chilowattora di energia.  Continua a leggere