Poco prima di arrivare a Nickelsdorf, alla frontiera tra Austria e Ungheria, sul ciglio della strada, si delinea la sagoma di un passeggino. Rovesciato su un fianco, abbandonato, in mezzo a un campo arato di fresco. Drammatica traccia di quell’ondata massiccia di rifugiati che si è riversata sul suolo austriaco nei giorni scorsi. Presenza muta del transito di un bimbo.
In prossimità dell’asfalto, altri segni del passaggio dei rifugiati: qualche indumento lasciato in mezzo all’erba, stracci, una scarpa, uno zaino. Continua a leggere