A migliaia sono scese in piazza contro il governo che vuole cancellare il diritto all’aborto. Migliaia di donne polacche, vestite di nero, in segno di lutto. Perché il Parlamento minaccia di assassinare il loro diritto a procreare e a poter decidere del proprio corpo e del proprio futuro liberamente. Perché come dice chi ha partecipato alla marcia di protesta, non si può demandare alla politica una simile scelta. Uno sciopero totale, dal lavoro e dalla famiglia. Un grido d’allarme, un segno tangibile, una rivolta pacifica, ma espressa con granitica fermezza da una minoranza rumorosa. Un fiume in piena di donne si è riversato per le vie delle principali città polacche, da Varsavia a Cracovia, da Danzica a Breslavia.
Malgrado una fetta consistente della propria forza lavoro abbia incrociato le braccia, la Polonia non è stata paralizzata in modo totale. Era attesa una massiccia partecipazione. Decine di migliaia di donne sono scese in strada in almeno una sessantina di città, in un Paese con una popolazione di 38 milioni di abitanti, dei quali l’87% di fede cattolica. Manifestazioni di solidarietà si sono svolte anche in molte altre capitali europee come Berlino, Bruxelles, Parigi, Londra e Belfast. Continua a leggere