COP28, Italia al top nelle rinnovabili

Alla COP28 di Dubai un workshop organizzato dall’Agenzia ICE accende i riflettori sull’Italia, quinto esportatore al mondo di tecnologie ambientali. Il veto annunciato dall’OPEC è arrivato come una doccia fredda alla Conferenza sul Clima delle Nazioni Unite che si avvia verso la fine. Sembra ormai assai improbabile raggiungere un accordo unanime sulla dismissione dei combustibili fossili con un calendario coerente con il limite di 1,5 gradi centigradi di riscaldamento globale del Pianeta e il raggiungimento di emissioni nette zero entro il 2050. In uno scenario nel quale il fattore tempo è determinante, perché la crisi climatica non aspetta i cicli della politica, si profilano per il nostro Paese opportunità di partnership e collaborazione negli Emirati e nella più ampia area del GCC per fornire soluzioni e componentistica d’avanguardia per sviluppare il settore delle energie rinnovabili in una regione in cui l’economia è ancora prevalentemente basata sui combustibili fossili.

“COP28 è sicuramente un appuntamento importante. È iniziato con una buona notizia per quanto riguarda il fondo sulle compensazioni e speriamo però che possa consentire di portare a casa di più. C’è ancora speranza -mi dice Lorenzo Galanti, Direttore Generale dell’Agenzia ICE– In questo contesto però quello che ci interessa è anche che sia un’occasione di sensibilizzazione sul tema della transizione ecologica e sull’urgenza, anche nella prospettiva delineata a Dubai dal Presidente del Consiglio Meloni, e cioè di una sostenibilità che sia tanto ambientale, ma anche sociale ed economica. Questo è un approccio di cui l’Italia si è fatta portatrice e che credo sia importante, ed è condiviso anche da altri Paesi”. Scopriamo di più sul workshop dell’Agenzia ICE al Padiglione Italia alla COP28 di Dubai. 

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