Vienna – Dubai A/R

La pace corre sulla tecnologia

A Dubai, nel corso della 40esima edizione di Gitex, si scrive una pagina storica nella cooperazione tra Emirati Arabi Uniti e Israele. In una delle più rilevanti manifestazioni mondiali sull’innovazione e la prima a svolgersi in presenza dall’inizio della pandemia, si sono poste le basi per una collaborazione duratura tra i due Paesi. Nell’arco di pochi mesi gli Abraham Accord hanno ridisegnato gli equilibri e l’assetto del Medio Oriente. Dubai sa davvero rendere possibile l’impossibile. Alla terza fiera sulla tecnologia più importante del mondo si sono riunite autorità israeliane ed emiratine per definire le prossime strategie e sinergie in ambito economico, tecnologico, sanitario, finanziario, agroalimentare, nei settori della mobilità e della cybersecurity.

Il Summit degli Emirati Arabi Uniti ed Israele sul futuro dell’economia digitale rappresenta un evento epocale nelle relazioni tra i due Paesi che, per la prima volta, vedono rispettive delegazioni incontrarsi, dialogare, stabilire assieme programmi e intese che si concretizzeranno già nelle prossime settimane. Non sono solo i petro-dollari emiratini ad arrivare nelle casse israeliane con forme varie di Foreign Direct Investment (investimenti diretti all’estero), sono anche le imprese e start-up israeliane a sbarcare sul territorio emiratino, con il loro bagaglio tecnico-scientifico che porterà benefici nella federazione e nell’intera regione.

La pace corre veloce, accelerata dall’innovazione, portando con sé incontri e scambi d’idee tra ministri, capitani d’industria, amministratori delegati di banche e fondi d’investimento, istituzioni, operatori sanitari, esperti di Intelligenza Artificiale, machine learning, sicurezza alimentare. Tanti i punti di contatto e le similitudini tra due popoli che finora non avevano rapporti diplomatici. La sensazione è che adesso non vi sia alcuna voglia di sprecare neppure un attimo di tempo. Scopriamo di più sul summit e sulle possibili conseguenze di questo incontro che rappresenta una pietra miliare nel progresso delle relazioni tra Emirati e Israele. 

Un percorso di crescita comune

Il summit ha messo in luce i tanti punti in comune tra Emirati e Israele, entrambi relativamente giovani, culturalmente aperti alla diversità, pronti ad affrontare le continue sfide climatiche e ambientali. Ciò che colpisce è l’attitudine con cui ci si avvicina gli uni agli altri, con l’intenzione di imparare dal proprio interlocutore. Un’apertura e una disponibilità verso l’altro che pongono le basi per un futuro di collaborazione che dia prosperità e stabilità. Dalla firma degli Abraham Accord si sono già visti i primi effetti nei due Paesi. Abu Dhabi ha destinato 500 milioni di dollari in FDI, puntando soprattutto al settore fintech. I prodotti agroalimentari israeliani sono già disponibili da un paio di mesi nei supermercati emiratini.

Si stima che il potenziale di scambio tra Emirati e Israele possa raggiungere 5 miliardi di dollari. C’è una ferma volontà nel continuare questo percorso di pace e dialogo anche con l’insediamento alla Casa Bianca del nuovo Presidente statunitense. 

Dialogo e dibattito

Come ha sottolineato il CEO della Dubai Future Foundation, Khalfan Belhoul, gli Emirati guardano con estremo interesse al modello di innovazione israeliano che mette assieme settore pubblico, privato, università e ricerca, grazie al ruolo di indirizzo del governo, con un’enfasi particolare verso il bene prezioso rappresentato dal capitale umano. Sul fronte israeliano la velocità e il dinamismo che contraddistinguono gli Emirati sono motivo di ispirazione, assieme allo spirito visionario della sua leadership che porta con sé una capacità di continua trasformazione della società.

L’interazione tra i due Paesi non è solo improntata al dialogo, ma anche al dibattito. Su vari punti si potrebbe dover combinare attitudini e posizioni non necessariamente coincidenti, ma a guidare i rapporti futuri sarà proprio una capacità di visione che farà superare gli eventuali ostacoli per il bene comune. Oltre al summit, che ha visto fianco a fianco le istituzioni emiratine ed israeliane, si sono svolti anche svariati incontri bilaterali tra aziende dei due Paesi, per stabilire aree di possibile cooperazione in diversi settori dell’economia.

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