La parola impossibile non esiste, non nel vocabolario degli Emirati Arabi Uniti. Ecco perché è nato il Ministero delle Possibilità. Un dicastero virtuale che in realtà rappresenta uno sforzo collettivo di vari ministeri -tra cui quello dell’Interno, degli Affari Finanziari, della Cultura e Sviluppo della Conoscenza– per attuare le linee programmatiche della leadership emiratina. Il Ministero delle Possibilità aiuterà a realizzare gli ambiziosi obiettivi su cui si fonda la visione di ampio respiro dello Sceicco Mohammed Bin Rashid Al Maktoum, Vicepresidente e Primo Ministro degli EAU e Sovrano di Dubai.
Il governo compie le sue scelte guidato da una capacità di visione a lungo termine, con piani che hanno un orizzonte temporale di 20-30 anni. Il dicastero del possibile sarà preposto allo sviluppo degli Emirati, imprimerà un’accelerazione al processo di digitalizzazione, trasformerà il Paese nel laboratorio della civiltà del domani. Migliorerà i servizi, risolverà i problemi anche grazie alle nuove tecnologie, renderà agili le strutture governative, disegnerà soluzioni in anticipo, rendendo possibile l’impossibile.
Dopo quello della Felicità, della Tolleranza e dell’Intelligenza Artificiale, il Ministero delle Possibilità è l’ultima espressione della strategia politica emiratina. Non vi è un ministro alla guida, bensì una squadra di ministri che fanno già parte dell’esecutivo, destinata a lavorare in modo trasversale e sinergico per il bene del Paese. Scopriamo qualche curiosità in più e quali sono alcuni dei componenti del dicastero appena nominati. Continua a leggere