Nel giorno della festa nazionale il Presidente della Repubblica Alexander Van der Bellen fa un augurio all’Austria. Che il nuovo governo, espressione del Parlamento appena eletto, possa formarsi per Natale. Un po’ come un bel dono, come una sorpresa sotto l’albero. Nel celebrare la “bellezza della democrazia austriaca” e la sua neutralità, Van der Bellen enfatizza anche la “volontà di cambiamento” che gli austriaci hanno chiaramente espresso con il risultato delle elezioni del 15 ottobre scorso. Un desiderio di cambiare che vede la sua realizzazione proprio nei colloqui attualmente in corso e iniziati a partire dal 25 ottobre, volti a dare vita alla nuova coalizione. Il fatto che “qualcosa stia già cambiando è anche perché voi, cari austriaci, avete preso una simile decisione, che è ciò che dà significato e bellezza alla nostra democrazia” ha sottolineato il Presidente della Repubblica al suo debutto nelle celebrazioni per la festa della nazione.
A un debutto corrisponde un addio per il Cancelliere Christian Kern, che si avvia ad essere il leader dell’opposizione, e per Hans Peter Doskozil, anch’egli socialdemocratico e in carica come Ministro della Difesa nell’esecutivo dimissionario. Un governo, quello auspicato da Van der Bellen, che abbia come requisito fondamentale, un’incondizionata adesione all’Unione europea. Su questo punto egli sembra irremovibile: dovrà essere un governo pro Ue, a favore di un impegno serio in Europa. Questa è la principale condizione della Presidenza della Repubblica.
Gli fa eco il Cancelliere Kern che, nel sottolineare il senso profondo di comunità, che contraddistingue l’Austria rendendola forte, dichiara: “l’Europa è il nostro futuro”. Solo stando insieme agli altri Paesi membri dell’Ue è possibile assicurare all’Austria sicurezza, salvaguardia dell’ambiente e del clima e far fronte ai problemi conseguenti alla globalizzazione, ha detto Kern. Se è importante che la volontà di cambiamento debba essere assecondata, con l’entrata nell’esecutivo di quei partiti che hanno riportato un successo elettorale, ovvero con l’ingresso nella coalizione oltre all’ÖVP di Kurz, anche dell’FPÖ di Strache, è altrettanto vitale sancire ciò che, al contrario, non debba essere minimamente modificato. Anche su questo Van der Bellen è perentorio: “la costituzione austriaca, il rispetto fondamentale dei diritti umani e i diritti delle minoranze”, come anche la solidarietà e l’empatia, che fanno il paio con un sì deciso e netto alla “cooperazione in Europa”, non sono suscettibili di alcun tipo di modifica. Sapranno fare tesoro di queste raccomandazioni presidenziali Sebastian Kurz e Heinz-Christian Strache? Continua a leggere