L’Austria offre 1.000 euro a ciascun rifugiato che decida volontariamente di fare ritorno nel proprio Paese d’origine. Al tempo stesso è pronta ad aprirsi alla redistribuzione dei migranti, così come chiede Bruxelles, accettando quote da Italia e Grecia. Così, da un lato sembra essersi allentata la tensione diplomatica tra Vienna e Roma, alimentata dalle dichiarazioni del Ministro della Difesa Hans Peter Doskozil (SPÖ), che rifiutava categoricamente di aprire le porte a migranti provenienti dall’Italia e che, ancora oggi, chiede l’uscita dell’Austria dal Programma Ue di redistribuzione dei rifugiati. Dall’altro si sta consumando una frizione, tutta interna alla coalizione di governo, tra socialdemocratici e popolari. Gli uni fanno la voce grossa e sono contrari a farsi carico di quel numero di migranti di loro pertinenza, come previsto dagli accordi comunitari. Gli altri sembrano avere toni più concilianti, come il Ministro dell’Interno Wolfgang Sobotka (ÖVP), che oggi rassicura Bruxelles e Roma, dicendo che, seppur a malincuore, l’Austria accetterà il ricollocamento di quote di rifugiati per alleggerire quei Paesi membri più colpiti dai flussi migratori, come l’Italia. Sobotka ha detto di aver iniziato a lavorare a stretto contatto con il Ministro dell’Interno italiano Marco Minniti e con il Commissario europeo per la Migrazione e gli Affari interni Dimitris Avramopulos, avviando il processo di redistribuzione e facendo così fronte alle ripetute sollecitazioni giunte all’Austria dall’Unione europea in materia d’immigrazione.
Ricollocare quote di migrati per il Ministro Sobotka è sostanzialmente sbagliato, perché a suo dire, è un incentivo per tutti gli illegali a giungere in Europa, aiutati dalle reti criminali dei trafficanti di esseri umani. Insomma, Wolfgang Sobotka riconosce che l’Austria non possa più sottrarsi ai suoi doveri comunitari, perché le deroghe a riguardo sono venute meno a partire dall’11 marzo scorso, però non condivide la misura, che a suo giudizio non aiuta ad arginare nuovi afflussi di immigrati illegali all’interno dell’Ue. Sullo sfondo gli incentivi che stanziano fondi per liberarsi di fatto di immigrati scomodi, che l’Austria non ha alcuna intenzione né di ospitare, né di prendersi cura. Le nuove misure, infatti, prevedono ulteriori 500 euro, per un totale di 1.000 euro a persona, da elargire ai primi 1.000 rifugiati che, su base volontaria, rinuncino a presentare richiesta di asilo sul territorio austriaco e tornino indietro al Paese d’origine. Continua a leggere