Il clima tra Austria e Turchia è sempre incandescente. A Vienna una giornalista della tv pubblica ORF è stata allontanata, come persona non gradita, nel corso di un comizio elettorale. Si trattava di un’iniziativa della campagna a favore del referendum costituzionale, in programma in Turchia il prossimo 16 aprile, alla quale però non era stata ammessa la stampa austriaca. Un appuntamento elettorale che modificherà la Costituzione turca, cambiando il sistema attuale in uno presidenziale. Il referendum sta molto a cuore al Presidente Recep Tayyip Erdogan e al suo partito l’AKP, che si sta spendendo moltissimo per garantire la vittoria del sì, mobilitando il più possibile i 5,5 milioni di turchi residenti all’estero, dei quali 4,6 milioni nell’Europa Occidentale. Ospite di spicco dell’evento, che si è tenuto a Vienna, in zona Ottakring, nel sedicesimo distretto, era l’editorialista ed ex parlamentare turco Sevki Yilmaz. Personaggio politico legato all’Islam, esponente del Refah, partito bandito nel 1998 perché contravveniva al requisito di laicità, del quale faceva parte anche Erdogan prima di fondare l’AKP. Sono giorni nei quali i rapporti tra Turchia e Germania sono tesissimi e altrettanto alta è la tensione con l’Austria. Sullo sfondo delle burrascose relazioni diplomatiche internazionali, la campagna elettorale per il controverso referendum, che vede il coinvolgimento diretto di Erdogan e dei rappresentanti del governo. Secondo l’opposizione l’affermazione del sì potrebbe avere come conseguenza una pericolosa concentrazione di potere nelle mani di Erdogan. Ecco perché l’attenzione dei media internazionali è puntata sulla Turchia.
Le circostanze nelle quali la giornalista della ORF è stata cacciata non sono chiare. Avrebbe tentato di coprire il comizio elettorale, malgrado a nessun inviato austriaco fosse stato dato il permesso di accedervi. Sonja Sagmeister, questo il nome della cronista della ORF, avrebbe tentato di camuffarsi in mezzo al pubblico, indossando un foulard, per non dare troppo nell’occhio. Nonostante il suo travestimento sarebbe stata individuata, circondata e successivamente allontanata. Un comizio a porte chiuso organizzato in un circolo privato, secondo gli organizzatori del club UETD, Europäischen Union der türkischen Demokraten, che non hanno gradito affatto il travestimento della giornalista. Sulla stampa turca la cronista è stata oggetto di aspre critiche ed è stata accusata di essere una spia. Continua a leggere