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Austria: tutto da rifare! Ballottaggio annullato

Tutto da rifare! Le elezioni presidenziali del 22 maggio scorso saranno ripetute. Una decisione di portata storica. È la prima volta che in Austria viene annullato un ballottaggio. Si voterà di nuovo in autunno, tra fine settembre e inizio ottobre, per scegliere il nuovo Presidente della Repubblica. Così ha deciso la Corte Costituzionale, accettando il ricorso presentato dall’FPÖ di Heinz-Christian Strache.

Ad annunciarlo il Presidente della Corte Gerhart Holzinger. “Le elezioni sono il fondamento della nostra democrazia -ha detto- e il nostro compito è di garantirne il regolare svolgimento. La sentenza non determina né vincitori, né vinti, ma serve a ristabilire fiducia nelle istituzioni e deve rafforzare il nostro Stato di diritto”. Il Presidente della Corte Holzinger ha anche affermato che nessuna delle deposizioni rilasciate da oltre una novantina di testimoni ascoltati “ha messo in alcun modo in evidenza brogli”. 

Cosa non ha funzionato?

Anche se non è emersa alcuna prova di brogli, sono state troppe le irregolarità emerse in molti dei 117 distretti. Troppe le violazioni delle procedure previste dalla legge, soprattutto sui tanto discussi voti postali, poco più di 700.000, che hanno di fatto determinato per un soffio la vittoria di Van der Bellen. Procedure di scrutinio delle schede elettorali postali non rispettate in almeno 14 distretti.

Ma la sciatteria e l’approssimazione con cui sarerebbe avvenuto lo spoglio coinvolgerebbero molti distretti. Esigua la differenza di voti tra i due candidati: meno di un punto percentuale, poco più di 30.000 voti di scarto tra Van der Bellen e Hofer. Troppo pochi, secondo la Corte, per essere sicuri che il risultato finale non sia stato in alcun modo viziato.

Sarà determinante l’effetto Brexit?

Difficile dire che cosa possa accadere, visto che la differenza tra i due candidati di centrosinistra e di ultradestra è così ridotta.

Forse il candidato dell’FPÖ Norbert Hofer potrebbe cavalcare a suo favore l’effetto Brexit, sfruttando le tendenze euroscettiche che serpeggiano tra gli austriaci.

L’economista Alexander Van der Bellen si dice sicuro di vincere, ma i giochi sono tutti aperti. Quel che è certo è che sarà un’estate di fuoco, con una lunga campagna elettorale che inizia da subito. Solo martedì il Ministero dell’Interno renderà noto il giorno esatto delle nuove elezioni. Anche se su alcuni organi di stampa sembra probabile la data del 18 settembre.

 

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