Orsi polari felici

L’ondata di gelo siberiano prosegue a Vienna, con temperature tra 8 e 12 gradi sotto zero. Fiocchi di neve continuano a cadere copiosi per la gioia degli orsi polari dello Zoo di Schönbrunn.

Eccoli Lynn e Ranzo mentre giocano e si divertono circondati da neve e ghiaccio. Proprio due giorni fa è stata la giornata internazionale dell’orso polare, un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione nella quale versa questa specie, anche a causa dello scioglimento del ghiaccio al Polo Nord.

Attualmente nell’Artico vi sono tra i 16.000 e i 20.000 esemplari di orsi polari, ma sono sempre più minacciati dai cambiamenti climatici e dalla maggiore difficoltà a procacciarsi abbastanza cibo per la sopravvivenza. A promuovere la giornata internazionale dell’orso polare la Polar Bears International (PBI), che ha realizzato studi approfonditi dotando alcuni esemplari di ricetrasmittenti, utili a comprenderne meglio abitudini, spostamenti, come allevano i piccoli, metodi di caccia, rotte migratorie e comportamenti. Anche lo Zoo di Schönbrunn da anni finanzia e sostiene questo progetto di ricerca dell’organizzazione PBI. Ho visitato lo Zoo di Schönbrunn oggi e ho scattato molte foto, che testimoniano come i vari animali ospitati abbiano reagito all’ondata di freddo portata dal vento siberiano Buran. Vediamo insieme pinguini, ghepardi, foche, linci eurasiatiche e panda, alle prese con neve e geloContinua a leggere

Aviaria, pellicani e polli

L’aviaria è un’emergenza non ancora risolta in Austria? Prima ha fatto scalpore l’eliminazione della colonia di pellicani infetti dello zoo di Schönbrunn, a Vienna. Adesso è la volta dell’allarme lanciato dagli avicoltori. Infatti, dal 10 gennaio in Austria, per precauzione, tutti i volatili devono essere tenuti al chiuso, o comunque in luoghi protetti. Questa misura è stata imposta per evitare il possibile contagio dell’influenza aviaria, la A(H5N8). Chi non rispetta questa norma può incorrere in una denuncia. Eppure, il rischio che polli, galline, tacchini degli allevamenti avicoli possano essere contagiati venendo in contatto con escrementi di uccelli selvatici, viene considerata un’eventualità piuttosto remota.

 

Tra competenze distrettuali e federali la confusione impera, lasciando margini perché alcuni allevatori non rispettino le misure precauzionali. Tenere polli e galline al chiuso, all’interno dei pollai, rappresenta un problema non indifferente, soprattutto in primavera. Con il clima più mite e con l’innalzarsi delle temperature, costringere gli animali in spazi ridotti crea problemi di diffusione di parassiti e frequenti problemi di coabitazione tra i vari esemplari. Secondo l’Istituto Veterinario di Salisburgo, però, i casi di aviaria stanno gradualmente diminuendo. Il virus della A(H5N8) è molto pericoloso per il pollame, ma ad oggi non sono stati riscontrati casi di trasmissione all’uomo. Dalla sua prima apparizione in Austria, nel novembre 2016, l’influenza aviaria ha finora fatto registrare la morte di 152 esemplari di volatili selvatici, il contagio di un allevamento di tacchini in Voralberg e uno di polli nel Burgenland. Fino all’episodio dei pellicani dello zoo di Schönbrunn, che sette giorni fa ha scatenato un acceso dibattito nell’opinione pubblica austriaca, soprattutto via social mediaContinua a leggere