Expo, Israele e Emirati insieme

Giornata storica a Dubai con la visita del Presidente israeliano Isaac Herzog al sito dell’Expo in occasione della giornata nazionale. Sotto la cupola di Al Wasl Plaza le bandiere di Israele e degli Emirati hanno sventolato assieme regalando un’immagine potente, simbolo di una nuova era di pace iniziata con gli Abraham Accord siglati poco più di un anno fa. Herzog è il primo presidente israeliano a visitare la terra di Zayed, come lui stesso dice nel corso del suo intervento alla cerimonia. Gli inni nazionali risuonano nel sito dell’Expo e si ha la sensazione che si tratti di un avvenimento epocale.

L’emozione è palpabile tra le delegazioni dei due Paesi che celebrano insieme un percorso di cooperazione destinato a durare nel tempo perché, come sottolinea nel suo intervento Nahyan bin Mubarak Al Nahyan, Ministro per la Tolleranza degli Emirati e Commissario Generale di Expo 2020 Dubai, “le cose che ci uniscono sono più di quelle che ci dividono”. I due Paesi vedono negli accordi anche una possibilità concreta di imprimere un’accelerazione ad entrambe le economie. Una cerimonia asciutta e non lunghissima, l’alzabandiera, gli inni nazionali e i rispettivi discorsi, anche per rispettare il lutto del Presidente Herzog che ha perso la madre solo pochi giorni fa. Scopriamo di più sul significato di una giornata che per la sua unicità rimarrà nella memoria collettiva.  Continua a leggere

Emirati, aperta Ambasciata a Tel Aviv

Apre a Tel Aviv l’Ambasciata degli Emirati Arabi Uniti, prima sede diplomatica di un Paese del Golfo Arabico sul suolo israeliano. Presente anche il Presidente di Israele Isaac Herzog, da poco in carica. Un evento storico che crea un legame sempre più stretto tra i due Paesi e contribuisce ad una maggiore stabilità del Medio Oriente. Solo qualche settimana fa, il 29 giugno, in occasione della prima visita ufficiale del Ministro degli Esteri Yair Lapid (Yesh Atid), erano state inaugurate tanto la sede diplomatica israeliana ad Abu Dhabi, quanto il Consolato a Dubai. La sede diplomatica emiratina sarà un luogo la cui attività servirà non solo a consolidare le relazioni bilaterali, ma anche a favorire partnership sempre più ampie con Israele. Si trova nel distretto finanziario, all’interno dell’edificio della Tel Aviv Stock Exchange (TASE), la borsa israeliana.

Un passo importante, che “offre un nuovo modello per il raggiungimento della pace e apre la strada ad un nuovo approccio collaborativo per la risoluzione dei conflitti,” ha dichiarato ai media internazionali Mohamed Al Khaja, Ambasciatore di Abu Dhabi a Tel Aviv. Le cooperazioni annunciate spaziano dal settore universitario a quello della ricerca medico-scientifica. Tanti gli accordi già siglati tra i due Paesi che comprendono ambiti quali agricoltura, trasporto aereo, commercio e turismo. Il percorso di normalizzazione tra Emirati e Israele ha ricevuto il pieno sostegno dell’amministrazione Trump. La firma degli Accordi di Abramo a Washington meno di un anno fa, ai quali hanno aderito prima gli Emirati Arabi Uniti e poi il Bahrain, ha segnato un momento decisivo. In seguito si è avuto anche l’avvicinamento di Sudan e Marocco. Vediamo insieme le conseguenze economiche prodotte dalla normalizzazione delle relazioni tra Emirati e Israele e i possibili benefici per il conflitto isarelo-palestinese.  Continua a leggere