COVID19, in forse Expo 2020

L’Expo 2020 di Dubai potrebbe subire ritardi o slittamenti a causa del coronavirus. L’Esposizione Universale, prevista per ottobre 2020, è solo uno dei grandi avvenimenti internazionali in programma nei prossimi mesi ad essere scompaginato dalla pandemia di COVID-19. Da poco il sofferto annuncio del posticipo dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020 al prossimo anno, in data ancora da definire, ma sicuramente entro l’estate 2021. Adesso, la notizia dell’intenzione di ritardare di qualche mese se non addirittura di un anno Expo 2020 Dubai.

Allo studio vi sarebbero varie possibili misure ma, anche in virtù delle condizioni climatiche dell’emirato, l’ipotesi più probabile sembra quella di uno slittamento di 12 mesi per l’evento più atteso del Medio Oriente. Secondo quanto trapelato da fonti ufficiali, la prossima settimana si terrà una riunione in videoconferenza del Comitato organizzatore. Scopriamo di più sulle varie opzioni sul tavolo, quale l’impatto dell’emergenza COVID-19 in Medio Oriente e le misure finora adottate a Dubai e negli Emirati Arabi Uniti

Expo 2020 slitterà di un anno?

Non vi è ancora alcuna certezza sull’eventuale slittamento di un anno per Expo 2020 Dubai. Ad oggi la data d’inizio dell’Esposizione Universale di Dubai, prevista per il 20 ottobre 2020, non ha subito ufficialmente ancora alcuna modifica. La decisione finale spetta al Bureau International des Expositions (BIE), con sede a Parigi, e ai 170 stati membri che ne fanno parte. Quel che appare certo è che ogni eventuale cambiamento di data debba essere raggiunto a fronte di una regolare votazione con una maggioranza di due terzi degli stati membri. È la prima volta dell’Expo in Medio Oriente. Ecco perché c’è grandissima attesa in tutta la regione. Per la portata epocale dell’avvenimento il governo e il mondo imprenditoriale e finanziario di Dubai hanno investito svariati miliardi di dollari in infrastrutture e ospitalità, per consentire all’emirato di accogliere milioni di visitatori da tutto il mondo.

Coronavirus e gli Emirati

Gli Emirati Arabi Uniti stanno monitorando l’evolversi dei contagi da COVID-19 in modo costante. Ad oggi sono 333 i casi confermati di COVID-19 nel Paese. 52 finora le persone guarite e 2 i decessi. Coprifuoco previsto fino al 29 marzo per l’opera di sterilizzazione prevista nelle strade degli Emirati. Tutti i residenti dovranno restare nelle proprie abitazioni e uscire solo in caso di estrema necessità.

COVID-19 e Medio Oriente

I casi di COVID-19 in Medio Oriente continuano a crescere. L’Iran è il Paese più colpito, con una persona contagiata ogni 10 minuti. Sono 29.406 i casi positivi confermati, 2.234 i decessi e 10.457 le persone guarite. Tanti anche gli infetti registrati in Turchia (3.629), in Israele (2.693), in Arabia Saudita (1.012). Seguono Qatar (549), Egitto (infetti 495, deceduti 24), Bahrain (458) e Iraq (infetti 382, deceduti 36), Libano (368), Algeria (367), Marocco (275), Giordania (212), Kuwait (208), Tunisia (197) e Oman (109). Il primo caso di coronavirus in Siria è stato registrato il 22 marzo e attualmente il numero degli infetti è salito a 5. Ovunque sono state adottate misure restrittive del movimento, ma secondo l’OMS non vi è omogeneità nelle azioni poste in essere nei singoli Paesi. Molto di più andrebbe fatto per armonizzare gli interventi e per arginare il diffondersi del COVID-19 in  modo efficace in tutta l’area mediorientale.

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