Expo 2020 Dubai, -18 mesi

Manca un anno e mezzo ad Expo 2020 Dubai. Con il trascorrere dei giorni vengono svelati dettagli e curiosità sui progetti dei vari padiglioni. Grande è l’attesa per l’Esposizione Universale più futuribile e sensazionale di tutti i tempi.

I 190 Paesi partecipanti cercano di rendere memorabile l’esperienza dei visitatori, generando stupore con il design ardito delle strutture e mantenendo alte le aspettative del pubblico con un ampio ricorso alle nuove tecnologie. Molto scalpore ha suscitato la recente rivelazione del Padiglione della Finlandia che ha annunciato di voler fare arrivare la neve nel deserto degli Emirati.

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Ma c’è molto di più da scoprire come, ad esempio, la creazione di un fiume amazzonico. Vediamo insieme novità e progetti per Expo 2020 Dubai rivelati nelle ultime settimane

Finlandia, la neve a Dubai

Il Padiglione della Finlandia è destinato a non rimanere inosservato. Si chiamerà “Snow Cape” e attirerà l’attenzione del pubblico dell’Esposizione Universale di Dubai ispirandosi al clima artico e ai paesaggi invernali della sua terra, conosciuta anche come “Terra dei mille laghi”. La forma sarà quella di una tenda araba, rivisitata seguendo i canoni estetici tipici del design scandinavo, sebbene si dice che sarà fatta di neve.

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Si preannuncia come una struttura cubica, che infonderà chiarore e serenità. L’interno sarà realizzato utilizzando i materiali caratteristici dell’architettura finlandese, come ad esempio il legno, tagliato seguendo linee e curvature che ricordano pendii montuosi e gole, tipici di quell’area geografica. “Snow Cape” offrirà un riparo ombreggiato e fresco ai visitatori e regalerà un piacevole tocco scandinavo al paesaggio mediorientale. Collocato nel Padiglione sottotematico della Mobilità, non svilupperà solo l’idea dell’interscambio culturale, ma anche quella della vicinanza alla natura.

Oman e l’albero sacro

Scenografico ed evocativo si preannuncia anche il progetto dell’Oman che, in base alle prime indiscrezioni, sarà uno dei più spettacolari di Expo 2020. Il design si ispira al “Frankincense Tree”, ovvero alla Boswellia sacra, un albero deciduo, dalla cui resina si ricava l’incenso. Una pianta della specie delle Burseraceae, localizzata soprattutto nella parte meridionale del Sultanato, nella regione del Dhofar. Il padiglione omanita si collegherà al tema principale dell’Esposizione Universale di Dubai “Connecting Minds, Creating the future” e trarrà spunto dall’importanza storica che questo albero ha avuto per secoli, contribuendo a favorire la civilizzazione nell’intera regione per oltre 5.000 anni. Diviso in cinque zone, il Padiglione dell’Oman svilupperà il tema delle opportunità nel corso del tempo e farà parte del Padiglione sottotematico della Mobilità. Infatti, si chiamerà “Oman Opportunities Over Time” (“Le opportunità dell’Oman attraverso il tempo”).

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Grazie ad esperienze virtuali i visitatori potranno scoprire non solo curiosità sulla storia nazionale del Sultanato, ma anche viaggiare nel tempo e nello spazio, muovendosi attraverso un suggestivo ambiente interattivo. Come nei secoli passati la Boswellia, grazie al commercio dell’incenso ricavato dalla sua resina, ha rappresentato un elemento unificatore tra popoli lontani e culture diverse, così oggi questa pianta incoraggerà la connessione e la collaborazione tra le persone e la diffusione di un pensiero positivo. Anche la forma dell’edificio, con la sua asimmetria, ricorda la sagoma di questo albero sacro. Il Padiglione dell’Oman si servirà di nuove tecnologie come la realtà virtuale e la realtà aumentata per dare alla narrazione maggior impatto. Al tempo stesso rappresenterà una vetrina per mettere in mostra il meglio dell’Oman, dalle sue bellezze paesaggistiche alla ricchezza delle sue risorse naturali.

Stati Uniti, lo spirito della mobilità

Il suo design sarà dinamico ed ispirato alla mobilità, al punto che la struttura stessa darà l’impressione di essere in movimento. New York è anche conosciuta come la città che non dorme mai e gli americani sono noti per il loro stile di vita dal ritmo frenetico, ecco perché il Padiglione degli Stati Uniti non poteva che essere incentrato sul movimento. Il tema è “What Moves You? The Spirit of Mobility” (Cosa ti muove? Lo spirito della mobilità).

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Vi è previsto un largo uso di tecnologie, tra cui un esempio del famoso hyperloop, un’ipotesi di sistema di locomozione futuribile per la mobilità ad alta velocità. A progettare la struttura, un edificio dalla sagoma circolare, è l’architetto Curtis W Fentress. L’edificio con le sue pareti curve imprimerà dinamismo e sensazione di movimento. La progettazione, la realizzazione e lo smantellamento del padiglione è uno sforzo congiunto tra settore pubblico e privato, una joint venture tra il Dipartimento di Stato Americano e un consorzio di importanti imprese statunitensi. Sponsor ufficiale e fornitore di bevande e snack di Expo 2020 sarà l’americana PepsiCo.

Giappone, arabeschi e geometrie

Il Padiglione del Giappone sarà una struttura dinamica che incarnerà l’essenza stessa del futuro. Dall’impronta marcatamente high tech, si ispirerà sia alla cultura araba, sia a quella giapponese. Riprenderà quei legami che esistono tra Medio Oriente e Giappone fin dai tempi della Via della Seta. La facciata mescolerà gli arabeschi e i tipici motivi geometrici asanoha, creando suggestivi giochi di luci e ombre. La struttura progettata dalla designer e architetto Yuko Nagayama, allieva di Jun Aoki offrirà una rappresentazione in chiave ultra moderna e tecnologica di elementi quali acqua e vento, luce e ombra, seguendo sempre l’estetica giapponese che permette alle idee, alla gente e alla tecnologia di creare un tutto armonico.

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Unire e coinvolgere i visitatori, questo è l’obiettivo annunciato dalla Jetro (Japan External Trade Organisation), in una struttura che eserciterà una forza centripeta. Persone di tutte le nazionalità, età, gusti e inclinazioni, saranno accolte in un ambiente dove ogni cosa e ogni gesto parlerà della proverbiale Omotenashi, l’ineguagliabile ospitalità giapponese che è quasi un’arte ed è vissuta come accoglienza appassionata, sincera, attenta. Un’opportunità per mostrare al mondo la cultura, le tradizioni anche gastronomiche, l’arte, la società, l’economia, le iniziative del Giappone che più di altri si impegna nello sviluppo di nuove soluzioni per disegnare il futuro e affrontare le sfide legate alla salvaguardia dell’ambiente. Visitare il Padiglione del Giappone sarà un viaggio sensoriale, reso ancor più avventuroso e straordinario grazie all’uso delle nuove tecnologie.

Olanda e natura

“Uniting Water, Energy and Food” (Unire acqua, energia e cibo), con questo tema il Padiglione dell’Olanda farà vivere ai visitatori un’intensa esperienza sensoriale in una struttura che avrà uno sviluppo verticale. Infatti, vi troveranno spazio una “vertical farm” e una serie di tecnologie sostenibili. Parte di questa avventura multisensoriale sarà garantita dallo speciale clima che si creerà all’interno del padiglione, mantenuto esclusivamente ricorrendo a sistemi naturali.

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I materiali scelti sono locali, per ridurre al minimo l’impatto del trasporto e tutti gli arredi saranno affittati, in modo da essere restituiti alla fine dell’Expo 2020. A realizzarlo saranno V8 architects, Kossmann.dejong, Witteveen+Bos e Expomobilia. Uno degli obiettivi è mostrare al mondo le tecnologie sostenibili per la coltivazione sviluppate in Olanda. Inoltre, sarà realizzato un “mondo in miniatura” che connetterà tutte le sue più preziose risorse naturali. Non a caso il padiglione olandese si troverà nel Distretto della Sostenibilità.

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Brasile, l’acqua dei fiumi dell’Amazzonia

Il Padiglione del Brasile si ispira al fiume, con le sue sponde e il suo ecosistema e porterà l’acqua nel cuore del deserto. Sarà un percorso lungo la riva di un fiume che riprodurrà suoni, profumi e immagini dell’Amazzonia, nulla di più distante dall’ambiente arido e secco di Dubai.

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I 4.000 metri quadrati sono progettati dagli architetti JPG.ARQ, MMBB and Ben-Avid e sono concepiti per promuovere biodiversità, salvaguardia dell’ambiente e competitività, raggiunte grazie al multiculturalismo e a pratiche sostenibili. Si trova nel Distretto della Sostenibilità e mostrerà al mondo intero la diversità, la gastronomia e la cultura brasiliana. La Brazilian Trade and Investment Promotion Agency (Apex-Brasil) punta a favorire investimenti stranieri nel settore agroalimentare e in quello dell’innovazione.

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Francia, luce e connettività

Si preannuncia come una smart city alla francese che darà soluzioni ai problemi della connettività e delineerà la vita urbana del futuro. Il Padiglione della Francia svilupperà il tema “Light Enlightenment” (luce e illuminismo), facendo leva sull’ingegno, sull’expertise e sulle soluzioni date a questioni di grande importanza come lo sviluppo urbano sostenibile e i cambiamenti climatici. Sarà una vetrina di prodotti, idee, innovazioni, tecnologie. La struttura assomiglierà ad una sorta di Tour Eiffel che avrà la forma della lettera A, contenuta nella parola France (Francia). Dalla torre si irradierà la luce, mentre la velocità sarà rappresentata da sfumature di colore.

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