In Austria il nuovo governo ha un consistente numero di donne. Tutte occupano posti chiave. La presenza femminile nella coalizione turchese-blu è maggiore rispetto alla squadra che ha guidato il Paese nella precedente legislatura, espressione della Große Koalition, tra Socialdemocratici e Popolari. Un modo per rendere ben visibile quel cambio di passo che intende imprimere alla politica il giovane Cancelliere Sebastian Kurz che, a soli 31 anni, è il premier più giovane del mondo.
Mentre Angela Merkel fatica a formare un esecutivo, tenendo la Germania nell’incertezza e precipitandola in un’estenuante fase di stallo, in appena due mesi Kurz ha dato vita a una fitta serie di negoziati che hanno portato alla stesura di un nutrito programma e alla realizzazione di una compagine di governo tra Popolari e Partito della Libertà. È vero, Sebastian Kurz sarà ricordato per essere stato colui che ha riportato l’ultradestra al governo, con tutti i timori che allarmano l’Unione europea. Del resto non aveva scelta, quella con Heinz-Christian Strache era l’unica alleanza possibile.
Dismessi i panni dell’estremista indossati nel corso della campagna elettorale, in veste di Cancelliere Sebastian Kurz appare molto equilibrato e sostanzialmente moderato, perfettamente capace di tenere sotto controllo l’ingombrante alleato FPÖ e in piena sintonia con il Presidente Alexander Van der Bellen, che garantisce la barra ferma con un delicato ma saldo sistema di contrappesi. Il giovane Cancelliere sembra avere le idee chiare su come far funzionare la cosa pubblica e la sua squadra è espressione diretta di quella volontà di cambiamento che gli elettori hanno chiesto nel segreto dell’urna. Pur tenendo nelle sue mani molte deleghe, Kurz ha demandato alle donne, soprattutto a quelle del suo partito, l’ÖVP, un ruolo cruciale nella macchina pubblica. Vediamo insieme chi sono le donne del Cancelliere.
Altro che quote rosa
Escludendo il Cancelliere, su 13 Ministri scelti da Kurz, tra i quali c’è anche il Vice Cancelliere Heinz-Christian Strache, ci sono 5 donne.
Sull’intera squadra di 15, tra Ministri e Segretari di Stato, si contano 6 donne, contro 9 uomini.
Se pensiamo all’Italia, ad esempio, nel governo Gentiloni, se si esclude il Presidente del Consiglio, su 18 Ministri vi sono 5 donne. Mentre se oltre ai Ministri si considerano anche i 7 Sottosegretari, su 25 la presenza femminile è di 8 contro 17. Inoltre i Ministeri affidati alle donne sono dicasteri importanti, molti dei quali sono di norma assegnati agli uomini.
La signora dell’economia e del digitale
Margarete Schramböck (ÖVP) è il Ministro dell’Economia e del Digitale.
Ha 47 anni, è esperta di Information Technology, è stata nominata “Tirolese dell’anno” e “Manager dell’Università di Economia di Vienna dell’anno”. Rappresenta il contributo dell’ÖVP del Tirolo al neonato governo turchese-blu. Viene considerata vicina a Johanna Mikl-Leitner, ex Ministro dell’Interno ed attuale governatore della Provincia della Bassa Austria.
La giovane rampante della Carinzia
La 38enne Elisabeth Köstinger (ÖVP) è il più giovane Presidente del Consiglio Nazionale mai eletto in Austria e anche quello con l’incarico più breve. Infatti, dopo la nomina a Ministro dell’Agricoltura, Ambiente e Turismo, la Köstinger dovrà rinunciare alla Presidenza del Consiglio Nazionale. Da sempre coinvolta nel mondo dell’agricoltura, nel 2007 è stata nominata Capo dei Giovani Agricoltori austriaci. Grazie al suo coinvolgimento con il sindacato degli agricoltori, con l’incarico di vice Presidente, ha ottenuto nel 2009 un seggio al Parlamento europeo.
La biologa genetista
Juliane Bogner-Strauss (ÖVP) è una delle più grandi sorprese dell’esecutivo. È famosa per aver contribuito alla scoperta del gene che brucia i grassi. Alla 46enne, madre di tre figli e Professoressa dell’Istituto di Biochimica dell’Università di Tecnologia di Graz sarebbe spettato per competenze il dicastero dell’Educazione, Ricerca e Scienza. Visto, però, che a diventare titolare di Scienza ed Educazione è stato Heinz Fassmann, alla Bogner-Strauss è andato il dicastero delle Donne, una sorta di Ministero per le Pari Opportunità.
L’avvocato prestato agli affari interni
Karoline Edtstadler (ÖVP), 36 anni, è il Segretario di Stato con delega al Ministero dell’Interno. Di fatto sarà una sorta di “guardiano”, che supervisionerà l’operato del Ministro dell’Interno Herbert Kickl, l’eminenza grigia dell’FPÖ, l’ideatore di tutte le controverse campagne del Partito della Libertà e a suo tempo l’autore dei discorsi di Jörg Haider e poi di Heinz-Christian Strache. Proprio per volontà del Presidente Federale Van der Bellen sarà tenuto sotto osservazione.
Troppe le materie delicate da trattare, dalla sicurezza interna, all’immigrazione, al terrorismo. La Edtstadler, avvocato, ha prima fatto il giudice penale nel Tribunale di Salisburgo. Successivamente è passata all’Ufficio Anti-Corruzione di Vienna come Pubblico Ministero, per poi andare nella Corte europea per i Diritti umani a Strasburgo. A Karoline Edtstadler saranno anche affidate deleghe in materia di corruzione e su questioni legate alla memoria e al sito di Mauthausen.
L’indipendente esperta di affari esteri e Medio Oriente
Karin Kneissl, 52 anni, figura come indipendente sebbene sia stata candidata dall’FPÖ ed è alla guida del Ministero degli Esteri. Professoressa e scrittrice, laureata in studi arabi e legge, esperta di Medio Oriente, già funzionaria del Ministero degli Esteri tra il 1990 e il 1998, è stata scelta oltre che per le sue indubbie competenze in materia, anche perché non ha un partito politico alle spalle, per quanto dal 2000 al 2005 sia stata eletta nelle fila dei Popolari (ÖVP) nel Consiglio Comunale di Seibersdorf.
La salute nelle mani di una donna
Beate Hartinger (FPÖ), nata in Stiria 58 anni fa, è laureata in Scienze Sociali ed Economia e diventa Ministro degli affari Sociali e della Salute. È sostenitrice della fusione dei nove fondi di assicurazione sanitaria. Nel caso di una fusione dei fondi, la sua esperienza del sistema sanitario austriaco la rende estremamente competente nel coordinamento della riforma nei vari stati federali.
Austria cerniera tra Ovest ed Est?
L’Austria ha già dimostrato una profonda vicinanza ai Quattro Paesi di Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia) anche con il governo precedente, guidato dal Cancelliere socialdemocratico Christian Kern. Adesso, con l’arrivo della coalizione tra Popolari e ultradestra l’Austria potrebbe fare da cerniera tra le istanze dell’Ovest e dell’Est Europa, diventando artefice di un rimescolamento degli equilibri all’interno dell’Unione europea, contribuendo a promuovere soluzioni ai problemi più cogenti, quali l’immigrazione, dove finora si è faticato a trovare soluzioni condivise. Insomma un’Austria più forte e decisionista, potrebbe aiutare a sbloccare un’Unione impantanata e disunita.
Alcuni punti salienti del governo turchese-blu
Tanti i punti di cui si compone il programma del governo turchese-blu. Sul fronte della sicurezza interna si provvederà al training di 2.000 persone e verranno inserite in organico nelle forze di polizia ben 2.100 nuove unità. Si prevede un inasprimento della legge contro criminalità e terrorismo. Si combatterà l’immigrazione illegale, puntando a ridurla a zero. Molte le riforme amministrative, volte a ridurre la burocrazia, e costituzionali, per introdurre maggiore democrazia diretta.
L’Austria resterà saldamente all’interno dell’Ue. Si farà promotrice di un maggior sviluppo del principio di sussidiarietà, chiederà più controlli ai confini, più cooperazione nei rimpatri forzati dei rifugiati, meno concessioni di asilo ai richiedenti. Più severità in materia di integrazione: si impone lo studio del tedesco prima di essere inseriti nel sistema scolastico regolare. Per quei bambini che non sappiano il tedesco si ipotizza anche un anno supplementare di asilo. Taglio dei benefit per gli immigrati che non sappiano il tedesco. Si punterà ad esercitare maggior controllo sugli asili islamici e, se si rendesse necessario, si arriva a prevedere anche la loro eventuale chiusura.
La cittadinanza deve essere conquistata, manifestando una forte volontà di integrazione. Combattere l’Islam politico e quelle società parallele islamiche che non vogliono integrarsi. Taglio delle tasse per 12 miliardi di euro, con una riduzione della pressione fiscale al 40%. Produzione del 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2030 (attualmente è al 33%). Nessuna tassa su patrimonio ed eredità. Apertura della terza pista dell’aeroporto di Vienna.
Dimostrazioni anti-governative, caos a Vienna
Malgrado la maggioranza dell’Austria si sia espressa a favore di una coalizione turchese-blu, oggi a Vienna si terranno ben 9 manifestazioni anti-governo.
Le proteste sono organizzate da varie sigle che spaziano dalla sinistra radicale, a movimenti pro richiedenti asilo, da studenti universitari, a femministe e a gruppi antagonisti schierati contro l’ultradestra. Oltre 5.000 dimostranti si sono già riversati, a partire dal mattino, per le strade del centro storico viennese, in concomitanza con il giuramento del nuovo governo.