Tangenti, non solo “cosa nostra”

Le tangenti non sono un’esclusiva italiana. In Austria è emerso un giro d’affari illeciti legati alle pratiche di asilo. Lo status di rifugiato aveva un tariffario: si pagavano migliaia di euro per ottenere l’asilo. Un funzionario del Centro di accoglienza per rifugiati di Traiskirchen, a poco più di una ventina di chilometri da Vienna, pretendeva mazzette dai profughi per far andare a buon fine la loro richiesta di asilo. La tangente da versare era di 2.500 euro a pratica. Le indagini della magistratura austriaca sono ancora in corso, ma sull’impiegato, che lavorava nell’agenzia della Bassa Austria del Bundesamts für Fremdenwesen und Asyl (BFA), l’Ufficio federale preposto a tutelare gli interessi dei rifugiati, gravano le pesanti accuse di concussione e corruzione.

È l’ennesimo scandalo per una struttura molto discussa. Infatti il Centro di accoglienza di Traiskirchen è stato più volte oggetto di inchieste giornalistiche, per la mancanza di trasparenza nei servizi erogati ai rifugiati, gestiti da una compagnia privata, e per il sovraffollamento e le conseguenti difficili condizioni nelle quali versavano i profughi che vi alloggiavano, nel periodo di massimo afflusso di migranti in Austria.

Il funzionario sospettato di corruzione faceva parte della Direzione regionale e secondo gli inquirenti è sospettato di aver venduto l’esito positivo alle domande di asilo e falsificato documentazioni di residenza, in cambio di tariffe di migliaia di euro. L’impiegato è stato sospeso nelle sue funzioni nell’autunno 2016, dopo che è emerso il suo traffico di mazzette

A quanti l’asilo in cambio di denaro?

Il numero di casi di compravendita di asilo sembrerebbe essere abbastanza contenuto. Per quei rifugiati accusati di aver pagato denaro in cambio dell’ottenimento dei requisiti necessari a far giudicare in modo positivo la propria richiesta di asilo, se a fronte di verifiche non risultasse adeguata la documentazione fornita, la loro posizione sarà annullata e la procedura verrà ripetuta.

Accuse alle ONG dal direttore di Traiskirchen

Per quanto il Centro di accoglienza di Traiskirchen sia spesso nell’occhio del ciclone, non ultimo con questo brutto episodio di corruzione, il Direttore Franz Schabhüttl ha recentemente lanciato accuse piuttosto serie alle ONG, come riportato dal quotidiano online Krone.at. “Le ONG sono la longa manus degli scafisti” ha dichiarato Schabhüttle. Facendo intendere che vi siano connessioni con i trafficanti di esseri umani e grandi responsabilità delle ONG nella dimensione allarmante della crisi dei rifugiati.

2 risposte a “Tangenti, non solo “cosa nostra”

  1. Nella “povera” Austria, al giorno d’oggi, chi sbaglia paga. Non mi sembra da noi sia così. La corruzione? Certo, esiste e esisterà sempre, ma i livelli raggiunti dal nostro paese sono talmente elevati da rendere quasi ridicoli articoli come questo. In quanto ai cenni storici, anche noi abbiamo i nostri scheletri nell’armadio, e purtroppo politici e burocrati ben peggiori di quelli che cita come eunuchi. Firmato, un italiano emigrato per non restare senza lavoro a “casa mia”.

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