Vienna – Dubai A/R

Rifiuti: Roma lancia SOS all’Austria

Il problema dei rifiuti a Roma è tutt’altro che risolto. Così a smaltire il pattume della capitale, in parte potrebbe essere anche l’Austria. Spazzatura, incuria, degrado, continuano a soffocare la capitale d’Italia, al pari delle polemiche che sembrano travolgere quotidianamente il sindaco Virginia Raggi e la sua squadra. Nell’occhio del ciclone l’assessore all’Ambiente Paola Muraro, l’unica esperta in materia nella giunta capitolina, che proprio di rifiuti si dovrebbe occupare, ma che al contrario, nella bufera che agita M5S, Direttorio e mini-Direttorio, sembra al contrario presa soprattutto dalle sue vicende giudiziarie. In questo clima incandescente è quasi passata inosservata la notizia che per risolvere i problemi della “monnezza” romana potrebbero venire in aiuto Germania e Austria.

70.000 tonnellate di immondizia in un anno, da smaltire sul territorio austriaco, trasportate con treni speciali”, su base settimanale, come dichiara un portavoce del Ministero Federale dell’Ambiente. Altre 50.000 tonnellate potrebbero, invece, attraversare l’Austria per essere poi trattate in Germania. 

Roma-Austria: accordo non ancora decollato

70.000 tonnellate di rifiuti solidi urbani indifferenziati dovrebbero giungere da Roma ed essere successivamente trattati in Austria, in un termovalorizzatore, ossia un inceneritore con recupero di energia. Complici le difficoltà burocratiche, il terremoto ai vertici dell’Ama e all’interno della giunta capitolina, il processo non è ancora stato avviato, ma forse potrebbe essere questione di settimane.

In verità la richiesta di accollarsi una parte dei rifiuti solidi urbani di Roma, le autorità austriache l’hanno ricevuta nella prima metà di agosto, ma è ancora in fase di analisi. Ad oggi, come conferma un portavoce del Ministero Federale dell’Ambiente, “l’iter è ancora in corso, nessuna autorizzazione è stata data, né esiste alcun accordo formale”. In Austria arrivano ogni anno 200.000 tonnellate di immondizia dall’estero. Di queste 160.000 provengono dall’Italia. Occorrerà vedere se il Paese ha la capacità di gestire lo smaltimento di queste 70.000 tonnellate di pattume in più.

Roma tra le capitali peggiori d’Europa

Roma riesce a far fronte solo al 36% dell’immondizia che produce. Ecco perché sarebbe costretta, almeno per i prossimi 3 o 4 anni, a trovare una collocazione fuori dal proprio territorio al restante 64% dei suoi rifiuti solidi urbani.

Berlino, Parigi, Madrid riescono a smaltire il 98% della propria spazzatura. Anche Londra, che dopo la Brexit è ufficialmente fuori dall’Ue, fa fronte autonomamente alla propria immondizia. Solo Atene, come Roma, è ben lontana dal raggiungimento dell’autosufficienza in materia di smaltimento di rifiuti solidi urbani. Uno smacco per la città eterna risultare tra le peggiori capitali dell’Unione europea quanto a gestione del proprio pattume.

Vienna sì, che è autosufficiente!

Altrettanto autosufficiente è Vienna, che dispone di 3 termovalorizzatori, con una capacità di 500.000 tonnellate l’anno, nei quali si trasformano, incenerendoli, i rifiuti in energia.

Se in Italia, tra le grandi città, Milano rappresenta un’eccellenza che ben poco ha da imparare dall’estero, raggiungendo nei primi 5 mesi del 2016 un 53,4% di pattume recuperato con la raccolta differenziata, anche la capitale austriaca quanto a riciclo è messa bene. La raccolta di vetro, carta e plastica è iniziata nel lontano 1975. Nel 1989 è stato avviato un sistema di raccolta differenziata moderno ed efficiente.

Oggi a Vienna vengono raccolte ogni anno: 27.000 tonnellate di vetro, 15.000 tonnellate di scarti metallici, 5.000 tonnellate di bottiglie di plastica, con indubbi vantaggi per l’ambiente e con un netto risparmio in termini di materie prime. Tuttavia “alcune operazioni di riciclo avvengono fuori Vienna, per ragioni di risparmio economico” specifica un portavoce del Ministero Federale dell’Ambiente.

Tra le capitali europee in materia di raccolta differenziata le più virtuose sono: Ljubljana, Tallinn e Helsinki che raggiungono rispettivamente una percentuale di recupero dei rifiuti solidi urbani pari a 55,4 %, 47,2 % e 38,6 %.

E la raccolta differenziata in Austria?

A livello nazionale l’Austria produce “4.200.000 tonnellate l’anno di rifiuti solidi urbani -mi spiega un portavoce del Ministero Federale dell’Ambiente austriaco- Più del 60% viene recuperato grazie alla raccolta differenziata”. Non solo vetro, carta e cartone, plastica, ma anche metallo e umido.

Esistono anche speciali scatole, le Öko-Box, all’interno delle quali si mettono i contenitori tetrapak usati per poi recuperarli riciclandoli. Vienna è una città piuttosto pulita e ordinata, come altrettanto lo è il resto dell’Austria.

Le strade vengono regolarmente pulite, i cestini della spazzatura non traboccano mai e neppure i pochi cassonetti, tutti destinati alla raccolta differenziata. L’indifferenziato e la carta, infatti, vengono raccolti nei singoli condomini e palazzi, e ritirati settimanalmente.

Exit mobile version