La moschea ideata da una donna

Una delle prime moschee progettate da un architetto donna, Sumaya Dabbagh, anima con linee essenziali e delicati giochi di luce un’area industriale di Dubai. La Dabbagh, titolare dello studio di architettura Dabbagh Architetcts, l’unico ad essere gestito da una donna in Arabia Saudita e uno dei pochi nella regione del Golfo, ha realizzato un luogo di culto che esprime un’estetica raffinata e minimalista, reinterpretando in chiave contemporanea motivi geometrici islamici. Un piccolo gioiello di forme, volumi, luce, purezza e semplicità, che si inserisce nel paesaggio urbano del trafficato quartiere di Al Quoz come un’oasi di pace e spiritualità, diventando un punto di raccoglimento e calma in una metropoli tentacolare che vive seguendo ritmi frenetici.

Nel mese sacro del Ramadan la moschea dedicata alla memoria di Mohamed Abdulkhaliq Gargash, patriarca di una delle famiglie più influenti di Dubai e degli Emirati, venuto a mancare nel 2016, sembra ancor più ieratica, con la scelta dei materiali locali che ne esaltano ulteriormente candore e luminosità. Ogni cosa sembra parlare del territorio in cui sorge il luogo di culto: la pietra bianca proveniente dall’Oman, cemento, alluminio, rivestimenti, falegnameria e ceramiche, tutti prodotti emiratini. Il design del progetto sembra delineare un ideale percorso dei fedeli che passano dalle abluzioni alla preghiera guidati attraverso un graduale allontanamento dalla mondanità per recuperare concentrazione e pace interiore necessarie al raggiungimento della dimensione spirituale.  Scopriamo di più sulla moschea e sull’architetto donna che ha ideato e firmato il progetto.  Continua a leggere

COVID19, moschee chiuse per Ramadan

Negli Emirati le moschee continuano a rimanere chiuse. Anche adesso, in pieno Ramadan. Le preghiere congregazionali sono state sospese fin dall’inizio della pandemia di COVID-19. È la prima volta che i Paesi islamici hanno preso un simile, drastico provvedimento. Tanto che i muezzin hanno dovuto sostituire la penultima parte dell’adhan, la chiamata alla preghiera, che recita “Hayya Alasalah” (venite a pregare), con “Al Salat Fi Beyootikum” (pregate a casa). La chiusura delle moschee, stabilita a partire dal 16 marzo e inizialmente prevista per un mese, aveva lo scopo di arginare il diffondersi del coronavirus. Però, per garantire la salute e la sicurezza dell’intera comunità, è stata prorogata ulteriormente, estendendo la sospensione delle preghiere congregazionali a tutto il periodo del Ramadan, fino al 23 maggio.

Mentre in Italia le messe sospese, quale contributo alla tutela della salute pubblica, hanno suscitato non poche polemiche tra fedeli, vescovi della Conferenza Episcopale Italiana e governo, negli Emirati Arabi Uniti la sospensione delle preghiere congregazionali e la conseguente chiusura delle moschee è stata prorogata fino a nuovo ordine, per garantire la sicurezza della comunità. Tutto è avvenuto in perfetta sintonia tra autorità e istituzioni religiose.

Il mese del Ramadan è un periodo di riflessione e privazione, di crescita, devozione e preghiera. In tempi normali si digiuna durante il giorno e ci si ritrova insieme dopo il tramonto per interrompere l’astinenza e per le preghiere congregazionali. Stavolta ci si trova a vivere una situazione di emergenza. La necessità di mantenere il distanziamento sociale deve essere rispettata, per la salvaguardia di tutti. Scopriamo di più sulla tradizione islamica, su Ramadan e preghiera, sulle norme imposte per prevenire l’ulteriore diffondersi del COVID-19.  Continua a leggere

COVID19, Dubai riapre

In coincidenza con l’inizio del Ramadan a Dubai si avvia una graduale riapertura. Coprifuoco ridotto, dalle 22:00 alle 6:00 del mattino, con autorizzazione ad uscire solo per emergenze mediche. Vengono allentate le maglie del lockdown, malgrado i casi confermati di COVID-19 siano finora 8.756, i decessi 56 e le persone guarite 1.637. Se si esce di casa è obbligatorio indossare mascherine. Chi venga sorpreso senza si vedrà comminata una multa di 1.000 AED (circa 250 euro).

Permangono rigide misure di distanziamento sociale di 2 metri. Dalle 6:00 alle 22:00 vengono meno le restrizioni del movimento e non sono più necessari permessi per uscire di casa. Restano vietati assembramenti e raduni pubblici. I trasgressori andranno incontro a procedimenti legali. È nuovamente possibile uscire all’aria aperta per fare esercizio fisico, senza però mai allontanarsi dall’area della propria residenza. In ogni caso il Comitato Supremo della Gestione di Crisi e Disastri invita a non trattenersi fuori casa per più di un paio d’ore. Malgrado sia il mese di Ramadan si sconsigliano visite e riunioni di famiglia che, in caso, non possono essere allargate a più di 5 persone. Si dovrebbe inoltre evitare di incontrare persone dai 60 anni in su, considerate categoria a rischio. Permane il divieto di assembramenti in luoghi pubblici e privati. È vietato riunirsi in tende all’interno di dimore private per gli Iftar, ossia il pasto serale consumato dai musulmani che interrompe il digiuno quotidiano previsto fino al tramonto. Molto dettagliate le regole per la ripresa delle attività commerciali in questa seconda fase delle misure restrittive prese a causa della pandemia di coronavirus. Vediamo insieme cosa preveda la riapertura di shopping mall e negozi a Dubai in tempi di COVID-19Continua a leggere