Austria, Kurz esce di scena

L’ex Cancelliere Sebastian Kurz si dimette e lascia la politica. Karl Nehammer è il nuovo Cancelliere e leader dell’ÖVP. Ex Ministro dell’Interno subentra ad Alexander Schallenberg alla guida del Paese dopo che Kurz, a due mesi dallo scandalo che lo ha travolto e da poco diventato padre, ha inaspettatamente deciso di dedicarsi alla famiglia. In un sol colpo l’Austria perde il suo Wunderkind, il giovane prodigio che per 5 anni ha dominato la scena politica, e vede un rimpasto di governo che introduce facce nuove in alcuni dicasteri chiave in mano al Partito Popolare.

Le indagini su Kurz e il suo cerchio più ristretto di collaboratori si sono abbattute sull’ÖVP come un violento terremoto. Gravi le accuse: false deposizioni, violazione della pubblica fiducia e anche corruzione e tangenti. Karl Nehammer, nato a Vienna nel 1972 che ha lavorato per molti anni nelle forze armate e poi come consulente nella comunicazione, prende le redini del Partito Popolare, diventa capogruppo parlamentare e Cancelliere.

ph. Bundeskazleramt

Al Ministero dell’Interno gli succede Gerhard Karner, mentre Magnus Brunner prende il posto di Gernot Blümel alla guida del Ministero delle Finanze. Martin Polaschek andrà al Ministero dell’Istruzione, incarico ricoperto da Heinz Faßmann, e sarà Claudia Plakolm ad avere la carica di Segretaria della Cancelleria. Alexander Schallenberg, dopo la breve parentesi come Cancelliere, torna ad occuparsi del Ministero degli Esteri finora diretto da Michael Linhart. Ripercorriamo la folgorante carriera di Sebastian Kurz e cerchiamo di capire le ragioni che lo hanno spinto ad abbandonare l’agone politico.  Continua a leggere

Lo scandalo dell’ex Cancelliere

Sebastian Kurz esce di scena, travolto dal suo stesso “sistema” di potere. Peculato, concussione, corruzione, i reati ipotizzati. L’ÖVP crolla nei sondaggi. Per ironia della sorte proprio l’ex Cancelliere, che si era servito di sondaggi truccati e commissionati con fondi pubblici per scopi partitici, vede all’indomani delle sue dimissioni il proprio partito calare drasticamente nelle preferenze dei cittadini austriaci, scendendo al 27% dal 31% dello scorso agosto e dal 37,5% delle politiche del 2019. Il cosiddetto “affaire delle inserzioni pubblicitarie” (Inseratenaffäre) ha disvelato all’interno del Partito Popolare che fa capo all’ex Cancelliere Kurz un vero e proprio sistema che si serve di metodi spregiudicati e agisce al di fuori delle regole, utilizzando un linguaggio irrispettoso degli avversari politici, in totale spregio delle istituzioni democratiche.

Sebastian Kurz perde la guida dell’esecutivo travolto dallo stesso sistema corruttivo di cui è al contempo artefice e vittima. Un sistema che è emerso anche attraverso una serie di messaggi che Sebastian Kurz si è scambiato con il cerchio dei suoi più stretti collaboratori nei quali turpiloquio e nepotismo si mostrano in tutta la loro potente brutalità. Non l’interesse pubblico ma quello privato sono al centro di uno scandalo che potrebbe portare l’Austria ad una disaffezione per la politica senza precedenti e ad una profonda sfiducia verso le istituzioni. E sono proprio la ricerca di stabilità e trasparenza ad aver guidato il Presidente Van Der Bellen nella designazione del Ministro degli Esteri Alexander Schallenberg (ÖVP) quale nuovo Cancelliere, chiudendo nel modo più rapido possibile una crisi che poteva rischiare di paralizzare il Paese. Un cambio della guardia a capo dell’esecutivo chiesto dai Verdi e dal loro leader e Vice-cancelliere Werner Kogler, alleati di governo dei Popolari, che mettevano seriamente in discussione la capacità di azione di Kurz, minacciando possibili nuove coalizioni. Scopriamo di più su questi sms e messaggi in chat che potrebbero non avere rilevanza penale ma che fanno luce su un inquietante sistema del Cancelliere.  Continua a leggere

Il Papa e il Cancelliere

Il Cancelliere austriaco Sebastian Kurz è in visita a Roma da Papa Francesco. Tanti gli argomenti trattati nel colloquio in Vaticano: i conflitti in Siria e Ucraina, il delicato tema di migranti e rifugiati, la persecuzione dei cristiani in Medio Oriente, la questione del disarmo nucleare su scala planetaria tanto caro al Pontefice, l’importanza delle istituzioni ecclesiastiche nella comunità austriaca.

BKA/Dragan Tatic

L’arrivo di Kurz a Roma coincide con i risultati delle elezioni politiche italiane, ecco perché anche il Cancelliere austriaco si è espresso a tale riguardo. “Mi auguro che l’Italia abbia un governo pro-Europa, con cui vi sia piena cooperazione” ha dichiarato Sebastian Kurz, aggiungendo però che la formazione di un nuovo governo sarà “una sfida non facile”, visto il risultato delle urne.

BKA/Dragan Tatic

Più facile è stato per il leader dell’ÖVP il compito di formare una coalizione con l’ultradestra, non solo per una questione di numeri, ma anche per una sostanziale identità di vedute sul programma da attuare nel corso della legislatura. Altra musica, invece, si preannuncia per l’Italia. E restando in tema musicale il Cancelliere Kurz ha portato in dono a Papa Francesco una copia dell’originale della famosissima canzone natalizia “Stille Nacht”, della quale si celebra quest’anno il bicentenario, con l’aggiunta di un libro e di un CD. Scopriamo di più sulla visita di Sebastian Kurz in Vaticano, per la prima volta nella veste di Cancelliere federale austriacoContinua a leggere

Le donne del Cancelliere

In Austria il nuovo governo ha un consistente numero di donne. Tutte occupano posti chiave. La presenza femminile nella coalizione turchese-blu è maggiore rispetto alla squadra che ha guidato il Paese nella precedente legislatura, espressione della Große Koalition, tra Socialdemocratici e Popolari. Un modo per rendere ben visibile quel cambio di passo che intende imprimere alla politica il giovane Cancelliere Sebastian Kurz che, a soli 31 anni, è il premier più giovane del mondo.

Mentre Angela Merkel fatica a formare un esecutivo, tenendo la Germania nell’incertezza e precipitandola in un’estenuante fase di stallo, in appena due mesi Kurz ha dato vita a una fitta serie di negoziati che hanno portato alla stesura di un nutrito programma e alla realizzazione di una compagine di governo tra Popolari e Partito della Libertà. È vero, Sebastian Kurz sarà ricordato per essere stato colui che ha riportato l’ultradestra al governo, con tutti i timori che allarmano l’Unione europea. Del resto non aveva scelta, quella con Heinz-Christian Strache era l’unica alleanza possibile.

Dismessi i panni dell’estremista indossati nel corso della campagna elettorale, in veste di  Cancelliere Sebastian Kurz appare molto equilibrato e sostanzialmente moderato, perfettamente capace di tenere sotto controllo l’ingombrante alleato FPÖ e in piena sintonia con il Presidente Alexander Van der Bellen, che garantisce la barra ferma con un delicato ma saldo sistema di contrappesi. Il giovane Cancelliere sembra avere le idee chiare su come far funzionare la cosa pubblica e la sua squadra è espressione diretta di quella volontà di cambiamento che gli elettori hanno chiesto nel segreto dell’urna. Pur tenendo nelle sue mani molte deleghe, Kurz ha demandato alle donne, soprattutto a quelle del suo partito, l’ÖVP, un ruolo cruciale nella macchina pubblica. Vediamo insieme chi sono le donne del CancelliereContinua a leggere

Il talento del Cancelliere

Il Cancelliere Christian Kern sa sempre calibrare le parole e dispensarle al momento giusto. La frizione con l’Italia rischiava di sfiorare la crisi diplomatica. Kern ha rimesso le cose al loro posto. Sa dosare sapientemente i suoi interventi e quando decide di parlare lo fa con autorevolezza, imprimendo svolte decisive al dibattito interno e anche a quello internazionale. Così, come ha già fatto nei giorni scorsi, Kern ha rassicurato il nostro Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e poi ha rilasciato delle dichiarazioni che, non solo sono volte a rasserenare gli animi e rimettere sul binario giusto i rapporti con l’Italia, ma hanno anche un enorme valore politico interno. Parole, quelle usate dal Cancelliere Kern, che sono servite a rimettere in riga il proprio diretto rivale, il Ministro degli Esteri Sebastian Kurz, il giovane e rampante leader del Partito Popolare.

Kurz alimenta e mette in scena un’emergenza che non c’è, ha detto Kern, smontando come un castello di carte il gioco un po’ scorretto del suo spavaldo avversario politico, che non perde occasione per cavalcare posizioni oltranziste e discutibili, con il preciso intento di parlare alla pancia del Paese, facendo propri temi cari all’ultradestra. E se lo scontro in campagna elettorale si è trasformato in un duello tra i leader dei due partiti tradizionali, socialdemocratici e popolari, lo si deve proprio a Christian Kern. A suo tempo, aver presentato il suo piano in sette punti per l’SPÖ ha consentito, in un colpo solo, di spostare la competizione su un altro terreno e, facendolo diventare un possibile partner di coalizione, di neutralizzare l’FPÖ, trasformandolo da protagonista delle elezioni politiche in uno sbiadito comprimario. “Il tema dei migranti deve restare fuori dalla campagna elettorale” è stato perentorio Christian Kern. Vediamo in dettaglio il discorso del Cancelliere e scopriamo cosa dicono i sondaggi sull’orientamento degli elettoriContinua a leggere