Bamako Parigi solo andata

Mamadou l’ho incontrato un anno fa, in Croazia. Ero al seguito di un convoglio umanitario che portava aiuti ai rifugiati, in un campo sorto in maniera spontanea, nei pressi della stazione ferroviaria di Tovarnik, cittadina croata al confine con la Serbia. Mamadou era uno dei pochi migranti provenienti dall’Africa, in mezzo a migliaia di profughi siriani, iracheni e afghani. Mi aveva subito colpito, Mamadou, lo sguardo buono, pieno di fierezza. Si era avvicinato mentre distribuivamo vestiti e scarpe. Aveva freddo, cercava un cappotto che gli tenesse più caldo e lo proteggesse dall’umidità di una rigida notte d’inizio inverno, che minacciava pioggia da un momento all’altro.

Varnik

La sua dignità, la sua compostezza, la sua gentilezza, avevano attirato subito la mia attenzione. Per questo ho iniziato a fargli qualche domanda e poi ci siamo scambiati numero di telefono e contatto via WhatsApp. Mamadou arriva dal Mali. Ma perché fugge da Bamako? E perché ha attraversato la rotta balcanicaContinua a leggere