La Corte austriaca, l’Australia, i canguri

C’è ancora chi confonde l’Austria con l’Australia. E tanta è la confusione che a Vienna, tra i vari souvenir, si vendono anche magliette con su scritto: No Kangaroos in Austria. Eppure il destino di questi due Paesi sembra intrecciarsi di continuo ultimamente. Prima in materia d’immigrazione, con la discussa proposta del Ministro Sebastian Kurz. Ora con un parallelismo sulle questioni elettorali.

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L’Austria che dopo la decisione della Corte Costituzionale ripeterà il prossimo 2 ottobre le presidenziali, perché nello scrutinio dei voti sono emerse irregolarità diffuse in moltissimi dei 117 distretti. L’Australia che invece ha votato per le elezioni federali sabato 2 luglio e ancora non sa il risultato. Per conoscere l’esito delle elezioni australiane ci vorranno ancora giorni, tanto che il Paese affronterà un’altra settimana senza governo. Se l’esito del referendum per la Brexit lo abbiamo conosciuto in poco più di 6 ore dalla chiusura delle urne e se quello delle presidenziali austriache, vista la presenza di voti postali da conteggiare per legge solo il giorno successivo alla chiusura dei seggi, lo abbiamo saputo il lunedì 23 maggio attorno alle 16, in Australia si resterà con il fiato sospeso per giorni e giorni. Però non per insipienza degli scrutatori, bensì perché questo prevedono le procedure, con l’obiettivo anche di evitare errori.  Continua a leggere

Migranti: svolta australiana a Vienna?

I rifugiati continuano a essere al centro del dibattito politico in Austria, soprattutto dopo il terremoto elettorale delle presidenziali. La proposta del Ministro degli Esteri austriaco Sebastian Kurz (ÖVP) di adottare in Europa il modello australiano in materia di migranti, è arrivata come una doccia fredda sul governo del Cancelliere Christian Kern. L’armonia che aveva apparentemente contraddistinto le fasi iniziali del nuovo esecutivo hanno lasciato il posto alle solite schermaglie tra rossi e neri, tra socialdemocratici e popolari. Un déjà vu che ha stancato gli elettori austriaci. Sebastian Kurz vorrebbe che i migranti giunti illegalmente in Europa venissero tutti deportati a Lesbo, impedendo loro l’accesso all’Europa continentale, trattenendo così i rifugiati nell’enorme centro di accoglienza-prigione nel quale si trasformerebbe l’isola greca. 

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Insomma il Ministro degli Esteri Kurz auspicherebbe per l’Austria e per l’Europa una soluzione che argini l’afflusso dei migranti, in tutto simile a quella messa in atto in Australia, compresa la politica sui richiedenti asilo.

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