COVID19, la Vienna a luci rosse riapre

Interrotta dalla pandemia, la prostituzione sta per riprendere in Austria, dove il business è legale. La riapertura di locali con prostitute e bar a luci rosse dovrebbe avvenire a luglio, ma non c’è ancora una data certa. Tante le offerte, per tutte le tasche, dai cosiddetti Puff, ossia i bordelli, che spaziano da quelli di lusso a quelli modesti, ai peep show per voyeur, ai massage parlor.

Un piccolo emendamento inserito nel pacchetto di misure appena varato dal Ministro della Salute Rudolf Anschober (Grünen) stabilisce che le attività delle case chiuse possano riprendere dopo la fine di giugno. Ecco perché ci si aspetta una riapertura nel corso del mese di luglio. Tutti da chiarire i protocolli di sicurezza da osservare che devono prevedere anche disposizioni specifiche contro la diffusione del coronavirus. Attualmente bisogna indossare le mascherine se si effettuano massaggi e nei centri fitness. Le autorità federali dovranno determinare in che modo applicare le misure protettive anti SARS-CoV-2 al settore della prostituzione.

Altro aspetto non chiaro riguarda la prostituzione nelle strade, la cui ripresa ad oggi, non si sa se verrà autorizzata. Il governo federale turchese-verde, guidato dal Cancelliere Sebastian Kurz, scioglierà i vari nodi irrisolti nei prossimi giorni. Scopriamo insieme cosa impedisca finora la riapertura di bordelli e locali a luci rosse. 

Controlli sospesi, la prostituzione langue

Perché riaprano i Puff occorre che le prostitute abbiano la necessaria certificazione sul proprio stato di salute. I dipartimenti sanitari in questo periodo non stanno effettuando questo tipo di controlli medici. Però le cose dovrebbero normalizzarsi nel corso del mese di giugno. Solo dopo i risultati dei check-up è possibile far riaprire i vari business legati al sesso a pagamento.

La prostituzione ai tempi del coronavirus

Finora bordelli e locali a luci rosse hanno chiuso i battenti, con molte delle ragazze tornate nei loro Paesi d’origine, nell’Est Europa, soprattutto Slovacchia, Ungheria, Romania. La prostituzione, però, sia pur con attività ridotta, è proseguita anche in piena emergenza COVID-19, spostandosi su varie piattaforme online, oppure su canali illegali, con il rischio di multe salatissime (fino a 3.600 euro), comminate ai clienti.

Una falsa partenza

Si erano create false speranze quando a fine aprile in molti si aspettavano una ripresa della prostituzione, con un provvedimento poi congelato a poche ore dall’entrata in vigore. Adesso, però, i contagi sono decisamente scesi e la situazione è sotto controllo. I nuovi casi giornalieri registrati in tutta l’Austria sono stati 23, gli ammalati 549 e 61 i pazienti guariti. Con questi tassi di contagiosità nessun ostacolo dovrebbe più frapporsi alla riapertura delle case chiuse.

4 risposte a “COVID19, la Vienna a luci rosse riapre

  1. Tutte schiave, tassate. E si, perché oltre all’inganno c’è anche la beffa. Costrette a prostituirsi per pochi euro con chiunque, anche vecchi puzzolenti, nevrotici o persone con problemi mentali, costrette a pagarsi la stanza ( mediamente 100 euro) in cui vivono ogni giorno, costrette a pagare l’entrata dei bordelli come se fossero anche loro clienti, costrette a pagare le tasse sempre, costrette a ritornare nei loro paesi d’origine quando c’è pandemia. Ma perché non si offrono a queste persone un lavoro dignitoso e non questo schifo??

  2. Guarda che sono loro a scegliere tutto questo, sai a volte una parola formata da 2 lettere ha sempre un significato ben preciso, quindi non veniamo a fare moralismi da cartoni animati di 3 a categoria

  3. Apollinare, hai un cognome da persona intelligente ma sei lontano anni luce da ciò.
    È proprio vero che l’abito non fa il monaco !

  4. Chi dice che sono loro a scegliere liberamente, non conosce questo mondo…sicuramente qualcuna si, ma certamente una piccola parte…poi se volete raccontare la storia di Pinocchio o fare gli uomini vissuto e che ne sanno da vendere… liberissimi per carità…

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