Stampa libera a suon di valzer

L’estate afosa è arrivata a Vienna e con il caldo anche l’appuntamento mondano più atteso dell’anno, il Concordia Ball, il ballo della stampa austriaca. Quest’anno è stata “Una notte italiana”. Una serata magica, dedicata al nostro Paese. Un appuntamento prestigioso, il Concordia Ball, tra i più antichi della città, che suggella la fine della stagione danzante e riesce a radunare sotto le volte a crociera e le ogive dell’architettura neogotica del Rathaus giornalisti, scrittori, attori e l’alta aristocrazia europea.

Anche se con il passare del tempo la capitale austriaca è sempre più internazionale ed aperta, accanto a tocchi di apparente modernità, resta sempre saldamente ancorata alla tradizione e naturalmente ai suoi wiener walzer. I balli sono certamente un business milionario, con un calendario fitto di date (oltre 450), per un totale di 2.000 ore trascorse a passo di danza. Ballare, però, è un’attività connaturata alla cultura viennese. Ogni adolescente, di qualsiasi ceto sociale, frequenta corsi di danza, considerata materia di studio al pari della matematica e della geografia. E si impara tutto: dal valzer al foxtrot, dal jive alla rumba, passando per cha-cha-cha, tango e quadriglia. Nessun movimento viene lasciato al caso.

Chiunque, dalle giovani debuttanti con i loro cavalieri alle coppie più attempate, sa tenere il ritmo, intrecciare mani, inanellare passi precisi come le note della Wiener Opernball Orchester, diretta da Uwe Theimer. Il protocollo dei balli è sempre piuttosto rigido, ma il Concordia Ball sa essere frizzante e l’atmosfera che si respira è condita da un pizzico di anticonformismo, tanto che nel cortile del municipio viennese c’è spazio per sdraio, divani, luci psichedeliche e musica da discoteca per chiunque voglia scatenarsi pur indossando frac e abiti lunghi. Scopriamo insieme gli ospiti d’onore e qualcuno dei personaggi di questa speciale “Notte Italiana”

La crème della nobiltà mitteleuropea

Tra gli ospiti d’onore che hanno sfilato in solenne parata erano presenti alcuni dei rappresentanti dell’aristocrazia mitteleuropea. C’erano Camilla von Habsburg-Lothringen, Arciduchessa d’Austria e Principessa di Firenze, discendente di casa Asburgo-Lorena; il Principe Johannes “Aki” Schwarzenberg, della casata franco-boema che affonda le radici della propria nobiltà nel Sacro Romano Impero, accompagnato dalla moglie Francesca Riario Sforza, solo per citare i nomi più illustri.

Diplomazia, politica e media

In una serata dedicata all’Italia non potevano mancare sul palco degli ospiti d’onore l’Ambasciatore d’Italia a Vienna Sergio Barbanti e la moglie Letizia Maraini.

E ancora il Console Generale austriaco a Milano Wolfgang Spadinger; il sindaco di Vienna, il socialdemocratico Michael Ludwig.

C’era anche la madrina e ambasciatrice del Concordia Ball e PR di grandi marchi del lusso Elisabeth Himmer-Hirnigel.

E poi la giornalista austriaca Martina Salomon, alla direzione del quotidiano Kurier dal 2018.

All’attore e presentatore Alfons Haider il compito di moderare l’intero evento. 

Informazione libera e debuttanti

L’Ambasciatore Sergio Barbanti mi racconta dell’importanza di un’informazione libera anche in un’occasione di intrattenimento come quella di una festa danzante: “Questo è il ballo della stampa ed è anche una celebrazione dell’importanza dei media, di tutti i media. Ed essendo quella dell’informazione una conquista molto importante merita anche di essere celebrata”.

Questa edizione del ballo dei giornalisti austriaci era dedicata all’Italia. “Quest’anno il Concordia Ball ha voluto come ospite d’onore l’Italia -sottolinea l’Ambasciatore Barbanti- Un anno e mezzo fa il ballo della Croce Rossa ha avuto l’Italia come protagonista. Il nostro Paese viene avvertito come molto vicino in Austria, così quando c’è l’opportunità di celebrare questa vicinanza e questa amicizia gli austriaci sono molto felici di coglierla”.

Le debuttanti e i cavalieri al loro fianco rappresentano il momento più coinvolgente e scenografico della serata.

Piroettano, si rincorrono, dondolano e s’inchinano, con indosso i loro vaporosi abiti bianchi.

Alcune coppie arrivano anche da Paesi lontani, come Julia e Alexander, giunti da Mosca.

Un’avventura carica di significato per loro che amano ballare, tanto da averne fatta la loro ragione di vita.

Cenni di storia e curiosità

Il Concordia Ball è uno dei più antichi balli viennesi e fa ormai parte della tradizione della città. L’associazione Concordia, che comprende scrittori e giornalisti austriaci, è stata fondata nel 1859. Il ballo è diventato fin dal 1863 uno degli appuntamenti più importanti della stagione danzante della capitale austriaca.

Un evento che ha più di un secolo e mezzo di vita. “Ogni anno c’è un gemellaggio e viene scelto un ospite d’onore con cui si organizza una partnership -mi spiega Elisabeth Himmer-Hirnigel, madrina del Concordia Ball- Dopo l’India, due anni fa, e l’Argentina l’anno scorso è stata la volta dell’Italia. E ne siamo molto orgogliosi”. Il Concordia Ball è uno dei pochissimi balli estivi, a parte la Fête Impériale. Al di là del divertimento e della spensieratezza la sua caratteristica è anche quella di battersi per una stampa libera nel mondo.

“Il Concordia Ball si adopera affinché la stampa sia libera, affinché i giornalisti in ogni angolo del mondo possano scrivere di tutto, realizzare inchieste e pezzi investigativi -mi dice la Himmer-Hirnigel elegantissima nel suo abito da sera di raso cipria- E l’Austria dovrebbe essere in prima linea nel raggiungimento di questo obiettivo: garantire una libera informazione e una stampa libera ovunque”.

Mariam e la sua voce suadente

Uno dei momenti di maggiore intensità è stata l’esibizione della soprano italiana Mariam Battistelli che ha incantato il pubblico del salone delle feste con “O mio babbino caro” da Gianni Schicchi di Giacomo Puccini.

La giovane cantante, appena trentenne, fa parte dal 2018 dell’Ensemble della Wiener Staatsoper, voluta proprio dal Direttore Dominique Meyer. Mariam è nata in Etiopia, ma è stata adottata all’età di 8 mesi da una famiglia italiana. L’amore per la musica e il canto li ha respirati fin da bambina: “Devo a mia nonna la passione per l’opera. Il mio bisnonno era un cantante d’opera, un baritono. La carriera che ho intrapreso la devo ai ricordi di mia nonna, alle arie che mi ha sempre fatto ascoltare. È lei che mi ha trasmesso queste emozioni e che mi ha fatto appassionare alla musica classica”.

Mariam ha iniziato a studiare al conservatorio Lucio Campiani di Mantova. In seguito, nel 2013, ha frequentato il Centro di Perfezionamento Placido Domingo di Valencia.

La notte è fatta per ballare

Non c’è solo spazio per la musica classica. Affollata la Senate Chamber con boogie woogie, blues e evergreen, complice la piacevole e fresca temperatura garantita dall’impianto di aria condizionata.

Nel salone delle feste il sistema di aerazione limitato ad alcune prese d’aria sul pavimento offriva refrigerio solo a qualche dama temeraria. 

In questo strano mescolarsi di antico e nuovo non poteva mancare una coppia gay tra le debuttanti.

Due damigelle, avvolte in fascianti abiti da sera bianchi, si sono esibite nel salone principale, tra giri di valzer e inchini, introducendo una nota di diversità.

Hanno raccontato che erano orgogliose della loro partecipazione al Concordia Ball. Il giorno dopo avrebbero preso parte alla parata del Gay Pride che ha inondato di colori, musica e sorrisi la severa capitale austriaca. 

Nel cortile, allestito come una discoteca, risuonavano una versione rivisitata di Volare, Figli delle Stelle di Alan Sorrenti e Soldi di Mahmood. Segno dei tempi contemporanei, in una Vienna multietnica, con una sempre crescente immigrazione balcanica e di origine islamica.

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