Sei donne e sei uomini

Sei donne e sei uomini per il nuovo governo austriaco. L’esecutivo non è solo il primo guidato da un Cancelliere donna, ma è anche il primo nella storia dell’Austria ad essere composto da ministri non eletti. Tutti spiccano per competenza tecnica. Eppure il governo di transizione targato Bierlein ha un altro tratto distintivo che lo rende unico: l’equlibrio di genere.

Peter Lechner / HBF

I ministri sono stati tutti scelti tra funzionari e capi di gabinetto dei vari dicasteri. La Cancelliera Brigitte Bierlein ha voluto anche la più ampia rappresentanza possibile a livello politico, coinvolgendo tutti i partiti rappresentati in Parlamento. Una strategia per far ottenere al governo la fiducia malgrado non abbia una maggioranza parlamentare. I nomi della squadra sono stati sottoposti al Presidente della Repubblica Alexander Van der Bellen che per l’intero fine settimana ha analizzato la lista con estrema attenzione. Scopriamo insieme chi saranno i ministri

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Dopo Kickl, sorpresa all’Interno

Il Ministero dell’Interno che è stato nelle mani dell’eminenza grigia dell’ultradestra, Herbert Kickl, sarà affidato a sorpresa al Capo della Procura che si occupa di questioni finanziarie Wolfgang Peschorn. Nessuno si aspettava la sua nomina. Tra i nomi circolati nelle ultime ore c’erano Gerhart Holzinger, ex Presidente della Corte Costituzionale; Eckart Ratz, Presidente della Corte Suprema, già nominato da Sebastian Kurz e apprezzato dalle opposizioni, ma che è stato bruciato dal voto di sfiducia; Gerhard Pürstl, Capo della Polizia di Vienna; Andreas Pilsl, Capo della Polizia dell’Alta Austria. Contro Pilsl c’è stata una strenua resistenza da parte dell’FPÖ che non gli ha perdonato di aver fornito armi insidiose all’ÖVP in campagna elettorale. La scelta di Wolfgang Peschorn, classificato come indipendente, pone fine a resistenze e polemiche, perché sebbene non abbia una  profonda conoscenza degli apparati di polizia, gode della stima generale per le posizioni assunte sul caso del crack di Hypo Alpe Adria e sull’accordo di negoziazione per Eurofighter nel 2007. Opinioni che non sono state ascoltate ma che si sono rivelate giuste con il passare del tempo.

 

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Chi saranno gli altri ministri?

La più controversa è la figura di Andreas Reichhardt, nominato Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture. Oggetto di molte critiche la sua appartenenza ad una confraternita dell’ultradestra, la stessa frequentata dal giovane Heinz-Christian Strache. Reichhardt è stato Capo della Sezione “Innovazione e Telecomunicazioni” del Ministero che andrà a dirigere, prima nelle mani di Norbert Hofer. Altra nomina a sorpresa quella di Thomas Starlinger, ex ufficiale di collegamento della NATO come Ministro della Difesa. Il favorito sembrava essere il Capo Sezione Christian Kemperle, ma alla fine ha avuto la meglio Starlinger, collaboratore del Presidente Van der Bellen che così ha voluto dare il suo contributo alla nascita del governo tecnico. Né Starlinger, né Peschorn sono riconducibili ad una precisa corrente politica. Le cinque donne della squadra sono: Elisabeth Udolf-Strobl, al Ministero dell’Economia e Digitalizzazione; Brigitte Zarfl, ex Capo Sezione del Dipartimento sociale, agli Affari Sociali; Ines Stilling, che era a capo della Sezione per l’equilibrio di genere nella Cancelleria Federale, al Ministero per le Pari Opportunità; Iris Rauskala al Ministero dell’Istruzione; Maria Patek all’Agricoltura. Ministro delle Finanze sarà Eduard Müller che prenderà anche la delega per i Pubblici Servizi e lo Sport in precedenza nelle mani del Vice Cancelliere Strache.

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Equilibri e proporzioni

L’ÖVP ha chiaramente la maggioranza dei Ministeri, come era naturale che fosse. Degli undici ministri sei sono personalità vicine al Partito Popolare. Quattro sono riconducibili all’SPÖ, mentre solo uno è contiguo all’FPÖ. Nel governo è previsto anche un comitato di coordinamento di cui farà parte un rappresentante di ciascun partito. Per i Popolari dovrebbe essere il Ministro degli Esteri Alexander Schallenberg, per i Socialdemocratici il Vice Cancelliere e Ministro della Giustizia Clemens Jabloner, per l’ultradestra il Ministro dei Trasporti e Infrastrutture Andreas Reichhardt. Non dovrebbero esserci sorprese sul voto di fiducia, soprattutto perché il governo ha il compito di accompagnare l’Austria a nuove elezioni dopo l’estate, garantendo che in questi pochi mesi si prendano decisioni con competenza e per il bene esclusivo del Paese.

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