Presidenziali nel caos: si riapre il duello?

Caos in Austria. Prima il duello serrato alle presidenziali vinto per un pugno di voti da Alexander Van der Bellen. Poi il ricorso presentato dal candidato dell’FPÖ Norbert Hofer per presunte irregolarità nel conteggio dei 759.968 voti postali e su una possibile alterazione del risultato elettorale. Ora l’attesa è tutta per il verdetto della Corte Costituzionale (Verfassungsgerichtshof), chiamata a pronunciarsi in merito, per stabilire se ci siano stati brogli. Un verdetto atteso per domani.

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L’Hofburg-gate si ingigantisce di giorno in giorno. Sullo spoglio delle schede emergono pasticci e approssimazione. In alcuni distretti, 6 per l’esattezza, c’è stata la violazione delle procedure: le schede postali sono state scrutinate in anticipo rispetto alle norme previste dalla legge. L’audizione di oltre 67 testimoni, da 20 distretti, che hanno deposto nell’arco di 30 ore davanti ai 14 giudici costituzionali, ha fatto luce su una gestione tutt’altro che precisa e rispettosa delle regole. Le polemiche imperversano sui media. Risultato: la confusione regna sovrana sulla successione della Presidenza della Repubblica austriaca. Van der Bellen si insedierà davvero l’8 luglio all’HofburgContinua a leggere

Prima Brexit, poi Auxit?

Dopo la Brexit è la volta dell’Auxit? O come dicono gli austriaci dell’Öxit? A chiedere l’uscita dell’Austria dall’Ue è l’ex candidato alle presidenziali e vice capo dell’FPÖ, Norbert Hofer. Il temuto effetto domino post Brexit sta forse per trasformarsi in realtà? Hofer sembra essere determinato, il suo appare come un ultimatum. C’è tempo un anno per imprimere all’Ue una svolta diversa, per abbandonare il centralismo e snellire la burocrazia.

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Se l’Unione europea proseguirà verso una deriva sempre più dirigista e centralista, e se la Turchia dovesse davvero entrare a far parte dell’Unione, il numero due del Partito della Libertà propone anche in Austria un referendum analogo a quello inglese, pro o contro l’uscita dall’Ue. Così com’è l’Unione è disegnata male e non funziona, dice Hofer. Se non saranno recuperati i valori fondanti, se non si ridefiniranno gli equilibri, rilancia il numero due dell’FPÖ, occorrerà chiedere agli austriaci se vogliono ancora farne parte.  Continua a leggere

Hyperloop: altro che teletrasporto!

Fantascientifico, quasi come il teletrasporto di Star Trek. Più appassionante delle autovetture che si guidano da sole. Il futuro della mobilità si chiama Hyperloop, una tecnologia rivoluzionaria che renderà possibile viaggiare da Vienna a Bratislava tra i 7 e i 9 minuti, invece degli attuali 60. Hyperloop non è un treno, ma un tubo pneumatico ad alto contenuto tecnologico. Al suo interno c’è il vuoto e capsule pressurizzate si spostano a velocità che possono toccare punte di 1.223 km/h, grazie a un sistema di levitazione che sfrutta il magnetismo passivo, attivato elettricamente. Un nuovo e futuristico modo per spostarsi, Hyperloop, amico dell’ambiente e anche molto sicuro.

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Un tedesco e un italiano con la loro società Hyperloop Transportation Technology (HTT), stanno lavorando per rendere questo mezzo di trasporto una realtà. Il primo prototipo, un percorso lungo 8 km, vedrà la luce in California, a Quay Valley. “Da quando avremo i permessi per iniziare a costruire, che aspettiamo da un giorno all’altro -mi racconta Bibop Gresta, Chief Operating Officer di HTT- trascorreranno 38 mesi per avere a bordo il primo passeggero. Quindi parliamo del 2019. Manca pochissimo. Praticamente un attimo”.  Continua a leggere

A tu per tu con il Presidente

In una tiepida sera estiva viennese, ho avuto l’onore e il privilegio di essere l’unica giornalista a intervistare il Presidente Federale austriaco uscente Heinz Fischer. L’occasione, un concerto di musica jazz a Palais Metternich a Vienna. Un uomo affabile e dotato di grande senso dell’umorismo, Fischer.

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Tutto è iniziato con le note seducenti del compositore e pianista Glauco Venier, accompagnato da Alessandro Turchet al contrabbasso e Luca Colussi alla batteria. Prima l’intensità di pezzi composti da Venier, espressione autentica della sua terra d’origine, il Friuli. Poi riecheggiano brani di Peter Gabriel, Madonna, Frank Zappa e Jimi Hendrix jazzati. Per finire, uno scambio di battute divertentissimo. A Glauco Venier che si dice emozionato perché non ha mai suonato per un Presidente della Repubblica, Heinz Fischer risponde che è lui a non aver mai ascoltato in tutta la sua vita un trio italiano, il cui leader è un musicista friulano, che suona Jimi Hendrix in versione jazz, a Palazzo Metternich, sede dell’Ambasciata d’Italia a Vienna.

Di seguito il frutto del nostro incontro.  Continua a leggere

Vienna: Europa à la carte, nella cucina della destra

L’invito al meeting di Vösendorf a tutti i partiti dell’Euro-gruppo della destra, è arrivato dall’FPÖ, il Partito della Libertà, la destra populista austriaca. Uniti dalle comuni posizioni contro Bruxelles e i burocrati dell’Unione europea, in Austria sono accorsi tutti: da Marine Le Pen del Front National francese, a Marcus Pretzell eurodeputato di Alternative für Deutschland (Alternativa per la Germania) e compagno della leader dell’AfD Frauke Petry, da Janice Atkinson, ex-UKIP ora indipendente, a Harald Vilimsky (FPÖ) dell’EFN, la struttura di coordinamento dei partiti della destra europea, ai rappresentanti di Gran Bretagna (UKIP), Italia (Lega Nord), Polonia, Olanda (Parti voor de Vrijheid), Repubblica Ceca, Romania (Noua Dreaptă) e Belgio (Vlaams Belang).

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A fare la parte dei leoni: Marine Le Pen e Heinz-Christian Strache, che sa bene come coinvolgere il suo elettorato e animare la platea di oltre 2.000 persone accorse al centro congressi Pyramide Vösendorf, a 10 km da Vienna, venerdì sera.  Continua a leggere

Derby imperiale: Austria ko

L’esordio dell’Austria a Euro 2016 è stato disastroso. La partita contro l’Ungheria è finita 20 per i magiari. Un sconfitta durissima, due gol che bruciano e fanno male come due sonore sberle. Una vera debacle per l’Austria. La sfida iniziale del gruppo F vede l’Ungheria volare via, agguantando i 3 punti. Era il derby del Danubio, il derby imperiale, tra due Paesi che sono stati uniti dal 1867 al 1918 sotto la monarchia degli Asburgo, facendo parte del vasto e potente Impero austro-ungarico -la cosiddetta Doppelmonarchie (Duplice Monarchia) o Donaumonarchie (Monarchia Danubiana).

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L’Austria era la favorita, il team che giocava per vincere. Ecco perché a Vienna erano stati preparati vari punti di ritrovo all’aperto, con maxi schermi, per poter vedere gli incontri degli Europei di calcio. Soprattutto lungo il Danubio, è un tripudio di bar e locali, molti con spiaggia artificiale, creati per vivere al meglio l’evento calcistico più atteso dall’Austria: il match di apertura della nazionale.  Continua a leggere

Giro del mondo in Tesla

Il giro del mondo in 80 giorni nel XXI secolo si fa a bordo di auto elettriche ed è a impatto zero. Un gesto concreto, per dimostrare che con l’energia pulita si possono compiere imprese eccezionali, senza rinunciare a prestazioni e comfort. A farla da padrona, la Tesla, automobile interamente elettrica, gioiello tecnologico di nuova generazione, dal design raffinato, con plancia avveniristica e super-accessoriata, non a caso prodotta a Palo Alto in California. Si parte il 16 giugno. In gioco ci sono 26.000 km da percorrere in modo sostenibile lungo tutto il pianeta, attraversando ben 25 Paesi. Ci si sposterà dalla Spagna al Portogallo, fino al Canada, per poi correre lungo gli States fino a raggiungere la Cina, il Kazakhstan, la Russia, e ancora Est e Centro Europa, con tappa anche a Vienna, per arrivare a toccare l’Italia e terminare il 4 settembre da dove si è partiti: Barcellona. Niente a che vedere con Jules Verne e il suo viaggio di fine XIX secolo, tra piroscafi, treni, dorsi di elefanti e slitte. Altrettanto lontana, anche solo dall’immaginario, la traversata in mongolfiera del film del 1956. Questo in auto elettrica è un primo passo verso un futuro ecologico, come i mezzi di trasporto utilizzati.

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Parteciperà a questa avventura eco-sostenibile un team italiano d’eccezione: alla guida il barone Federico Bianchi, co-pilota il fotografo Gianluca Baronchelli, addetta alla comunicazione Carolina Bianchi e una magnifica Tesla S P90D, acquistata apposta per l’occasione.  Continua a leggere

Migranti: svolta australiana a Vienna?

I rifugiati continuano a essere al centro del dibattito politico in Austria, soprattutto dopo il terremoto elettorale delle presidenziali. La proposta del Ministro degli Esteri austriaco Sebastian Kurz (ÖVP) di adottare in Europa il modello australiano in materia di migranti, è arrivata come una doccia fredda sul governo del Cancelliere Christian Kern. L’armonia che aveva apparentemente contraddistinto le fasi iniziali del nuovo esecutivo hanno lasciato il posto alle solite schermaglie tra rossi e neri, tra socialdemocratici e popolari. Un déjà vu che ha stancato gli elettori austriaci. Sebastian Kurz vorrebbe che i migranti giunti illegalmente in Europa venissero tutti deportati a Lesbo, impedendo loro l’accesso all’Europa continentale, trattenendo così i rifugiati nell’enorme centro di accoglienza-prigione nel quale si trasformerebbe l’isola greca. 

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Insomma il Ministro degli Esteri Kurz auspicherebbe per l’Austria e per l’Europa una soluzione che argini l’afflusso dei migranti, in tutto simile a quella messa in atto in Australia, compresa la politica sui richiedenti asilo.

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Stefano Benni: un bolognese a Vienna

Un bolognese a Vienna, città algida e fané, nel cuore della Mitteleuropa. Un bolognese d’eccezione, Stefano Benni, che arriva nella capitale austriaca e porta con sé il buonumore, il sole mediterraneo, l’energia travolgente della quale sono intrisi molti dei suoi romanzi. Scrittore e poeta, ma anche umorista, sceneggiatore e giornalista, Benni, ha incontrato con grande generosità i suoi lettori, nella libreria Hartliebs Bücher di Porzellangasse prima, e poi all’Istituto Italiano di Cultura. Incontri durati a lungo con il suo pubblico, accorso numeroso, per parlare dei suoi romanzi, delle sue poesie, ma anche di letteratura e scrittura in generale.

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Nella sua intensissima due-giorni viennese, ecco il frutto della nostra piacevole chiacchierata.  Continua a leggere

La casa degli italiani

Nel centro storico di Vienna la Minoritenkirche non è solo una delle chiese più antiche della città (la prima pietra fu posta nel 1276), ma anche il cuore pulsante della comunità italiana. Quest’anno si celebrano molti anniversari legati alla chiesa e alla Congregazione Italiana. Un anno denso di festeggiamenti e ricorrenze importanti: dai 230 anni di attività della Minoritenkirche, ai 232 anni dalla firma dell’editto imperiale di Giuseppe II d’Asburgo con cui la chiesa venne formalmente donata alla Congregazione Italiana. E ancora dai 391 anni della nascita della stessa congregazione ad opera del gesuita Guglielmo Lamormaini, professore dell’Università di Vienna e confessore dell’Imperatore Ferdinando II, il 5 agosto del 1625, ai 390 anni dall’avvio delle attività della congregazione, iniziate nel 1626.

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Una non-stop di celebrazioni per tutto il 2016, con un susseguirsi di Messe cantate, concerti, eventi che coinvolgeranno gli italiani residenti a Vienna e i tanti turisti che partecipano sempre numerosi.  Continua a leggere