I bambini hanno diritto di sognare

Quarant’anni di attività per supportare socialmente ed economicamente i Paesi in via di sviluppo. In primo piano il progetto Equal Dreams, che ha per protagonisti i bambini, i loro sogni, i loro diritti. Così l’OFID (Opec Fund for International Development), l’istituzione intergovernativa per lo sviluppo finanziario creata nel 1976 dai Paesi membri dell’OPEC, ovvero quei Paesi che esportano petrolio, ha festeggiato il quarantesimo anniversario della sua fondazione, concentrandosi sui bambini e sul loro diritto di sognare, studiare, giocare. A sancire l’inizio del progetto Equal Dreams, la firma di una partnership con Child of Play, organizzazione di artisti nata in Austria, che pone al centro proprio i bambini. Qualsiasi sia la razza, la religione, l’età, tutti i bimbi del mondo e in particolare coloro che fuggono da guerra e distruzione, hanno diritto a imparare, vivere in un ambiente ospitale, giocare, esprimersi, crescere, formare le proprie coscienze.

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Child of Play aiuta i bambini a trovare un modo per dare espressione visiva a pensieri e sogni attraverso l’arte. Presenti all’evento anche l’UNHCR, la Commissione delle Nazioni Unite per i Rifugiati, e l’UNRWA, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei Rifugiati Palestinesi.  Continua a leggere

Vivaldi? Meglio in versione minimalista

La musica di Vivaldi, la sua celebre serie di concerti per violino nota come Le Quattro Stagioni, è stata riscritta in versione minimalista e proposta dal vivo in un concerto memorabile a Cracovia. Protagonista indiscusso Max Richter, il musicista e compositore nato in Germania, ma di nazionalità inglese.

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Con lui sul palco: la violinista norvegese Mari Samuelsen e l’Orchestra Sinfonietta Cracovia. Vivaldi Recomposed, con le sue note ridotte all’essenzialità, spogliate di orpelli e elementi ridondanti, ha rappresentato il vertice più alto degli ICE Classic Series, concerti che spaziano dai Beatles a Bach, dalla musica classica a quella ambient, all’International Congress Centre di Cracovia, in Polonia. La versione riscritta da Max Richter de Le Quattro Stagioni si trasforma, cambia pelle, abbandona l’opulenza barocca per avvicinarsi all’estetica dell’uomo contemporaneo. E più Richter interviene ricomponendo e inserendo musica elettronica e sintetizzatori, più i toni raggiungono vette epiche, che arrivano dritte al cuore, che sanno parlare all’uomo di oggi, con un linguaggio potente, chiaro, inequivocabile.  Continua a leggere